« Corpo di Ballo – L’avventura di Giselle alla Scala »: una docu serie su uno dei corpi di ballo più prestigiosi al mondo, quello del Teatro alla Scala.
Per gli appassionati di balletto questa serie da oggi è on line su RaiPlay https://www.raiplay.it/programmi/corpodiballo-lavventuradigiselleallascala
È un’occasione meravigliosa per godersi il dietro le quinte fatto di correzioni e prove durante il montaggio di Giselle. Per chi, invece, non conosce questo mondo è il momento buono di vedere da vicino il lavoro faticoso dei ballerini, la vita quotidiana a casa ed in teatro ed ascoltare il racconto e le caratteristiche dei personaggi del balletto più romantico dell’Ottocento.
Attraverso i 12 episodi della serie possiamo osservare in tutti i danzatori tanta passione nel lavoro che fanno e tanta fatica al contempo. La fatica del ballerino non finisce mai, perché, va da sé, che egli non finisce mai di imparare; l’impegno dunque è sempre tanto. Come dice Frédéric Olivieri (direttore all’epoca del corpo di ballo) a proposito dei progressi che vede nei suoi ragazzi: “c’è una scala infinita”; ovvero, il ballerino può e deve migliorarsi all’infinito.
Per la maggior parte di noi che non lavora assieme a questi professionisti, ascoltare le emozioni o i commenti in sala prove è affascinante e spesso anche divertente. Claudio Coviello (primo ballerino), ad esempio, non fa quello che dovrebbe fare, cioè sfiorare Giselle prima del famoso adagio del II atto per cui, Vittoria Valerio, non « attacca » al momento giusto. Neanche il maître (Massimo Murru) se ne accorge e questo fa sì che quest’ultimo se la prenda con la ballerina facendola così sbottare. Ma anche la mini discussione tra Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni ci fa sorridere: una incomprensione durante le prove lui la rimanderebbe al giorno seguente mentre lei continuerebbe a stare in sala prove. Due caratteri a confronto: il primo che a casa riesce a chiudere con la giornata lavorativa mentre la seconda che non finirebbe mai di provare.
“La danza riesce a formarti a livello caratteriale non solo per il lavoro ma anche per la vita; ti dà questa forza di non mollare mai; lavorare sulla fatica, sul dolore, sulla stanchezza, sono tutte caratteristiche che ti porti avanti nella vita” dice Nicoletta.
Christian Fagetti (ballerino solista, interprete di Hilarion) durante l’intervista si mette a nudo con una confessione choc su quanto ha dovuto subire da adolescente in quanto ballerino.
Massimo Murru, che conoscevamo ombroso e, all’epoca della mia intervista del 2015, polemico col suo Teatro, oggi mostra un’energia rinnovata tutta dedita ai suoi danzatori e grande generosità nel trasmettere ai ballerini la sua esperienza da Étoile nell’interpretazione dei ruoli. “La cosa che mi manca del fatto di non salire più in palcoscenico è il senso di liberà. Con la scusa che stai interpretando un ruolo, ti senti sollevato dalle responsabilità che riguardano la tua persona”, confessa Murru.
Laura Contardi, l’altra maître protagonista della serie, non molla mai, è ovunque: in sala, dietro le quinte, dal costumista, ma sopratutto è presente per chiedere sempre qualcosa in più ai suoi ballerini.
Finalmente oggi, come dice Marco Agostino (ballerino solista), la competizione è sana e necessaria, cosa che fino a ieri la competizione in compagnia di balletto raccontava di condotte riprovevoli e malvagie. I tempi sono cambiati e sicuramente attraverso i vari episodi oggi vediamo trasparire un bel clima tra i colleghi della Scala.
Poi verso la fine della serie compare lei, la Signora della Danza, Carla Fracci. Gli appunti che farà ai danzatori sono tutti racchiusi in queste prime parole rivolte a Martina Arduino (prima ballerina) “meno ballerina – in Giselle c’è una grande tecnica che non la devi mostrare”. La scelta intelligente di Manuel Legris (direttore del corpo di ballo attuale) fa sì che si vedano due cast diversi per i due atti del balletto rendendo, in questa maniera, la visione streaming molto più allettante.
Gradito vedere l’arte che aiuta l’arte, ovvero vedere Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko in visita alle Gallerie d’Italia. Così come piacevoli le riprese della Milano autunnale, la stagione più grigia, che forse proprio perché in epoca di pandemia, ci appare fragile ma comunque ancora più bella. In sottofondo l’aggiornamento delle notizie sui contagi crescenti a sottolineare la morsa del virus che sembra non mollarci più.
La battuta più esilarante? “Mi sto sparando Myrtha tutti i giorni”, da parte di Alessandra Vassallo che si vede costretta a rimpiazzare due sue colleghe nel ruolo della regina delle Willi.
Domani chi avrà visto questa docu serie ed avrà compreso ancora di più l’impegno di chi svolge il mestiere di quest’arte meravigliosa che è la danza sarà sicuramente più vicino con il cuore a questi splendidi ballerini.