L’edizione 2025 di Torinodanza, rassegna diretta da Anna Cremonini, in programma dal 5 settembre al 5 ottobre 2025, proporrà 32 rappresentazioni, tra cui un’anteprima mondiale, 7 prime nazionali, 6 coproduzioni, laboratori, masterclass e ospiterà 15 compagnie con artisti provenienti da 11 diversi Paesi.
Forte della propria collocazione all’interno della programmazione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Festival si conferma un interlocutore attivo nel mondo della danza italiana e internazionale registrando, anno dopo anno, la molteplicità di generi, forme, riflessioni e contenuti che la creazione contemporanea esprime.
«Il programma 2025 del Festival – dichiara Anna Cremonini – comprenderà spettacoli inediti e nuovi autori, insieme al ritorno di personalità già conosciute e apprezzate dal pubblico. Si consolida così il rapporto con compagnie, coreografe e coreografi, nel solco di un processo maturato negli anni che ha reso Torino uno dei luoghi di riferimento e prestigio della danza contemporanea».
I protagonisti internazionali di Torinodanza 2025 saranno Sharon Eyal, Ioannis Mandafounis, Saïdo Lehlouh, Christos Papadopoulos e Georgios Kotsifakis, Rambert Dance & (LA)HORDE, Akram Khan, Gabriela Carrizo – Peeping Tom e daranno vita a una rassegna di grande interesse insieme agli italiani MM Contemporary Dance Company, YoY Performing Arts, Descendants, Daniele Ninarello, Sofia Nappi, Michela Lucenti, Francesca Pennini, MK | Michele Di Stefano.
L’inaugurazione dell’edizione 2025 del Festival, in programma il 5 settembre alle ore 20.45 al Teatro Carignano, sarà affidata a Sharon Eyal con la sua nuova creazione, Delay the Sadness, che debutterà a Torino in anteprima mondiale. L’apertura di quest’anno è un’occasione particolare perché frutto di un progetto articolato che giungerà al debutto dopo due residenze combinate: tre settimane di prove presso Orsolina28 Art Foundation di Moncalvo (Asti), poi l’ingresso al Teatro Carignano, dove l’artista israeliana trapiantata in Francia concluderà l’allestimento della nuova creazione. Lo spettacolo debutterà poi in prima mondiale il 12 settembre al prestigioso Festival Ruhrtriennale in Germania che è partner di coproduzione. Un esempio, questo, di cooperazione produttiva che è frutto di un lungo rapporto di collaborazione locale e internazionale. Delay the Sadness è un lavoro che invita all’introspezione e alla connessione, è un’esplorazione del delicato equilibrio tra forza e vulnerabilità, una riflessione sui tanti modi in cui le persone navigano nel proprio mondo interiore ed esteriore. Attraverso la danza, Eyal intende creare uno spazio in cui ciascuno possa trovare una risonanza con le proprie esperienze. Il titolo stesso, che potremmo tradurre con “rimandare la tristezza”, evoca il delicato equilibrio delle emozioni e i modi in cui le viviamo. Repliche il 6 e il 7 settembre.
Il programma internazionale prosegue, alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 13 e 14 settembre con la prima nazionale dello spettacolo À la carte di Ioannis Mandafounis, artista di origine greca con una lunga esperienza di danzatore nella compagnia che fu di Wiliam Forsythe, la Dresden Frankfurt Dance Company, di cui è l’attuale direttore artistico. Punto di partenza dello spettacolo è l’incontro tra l’ensemble e il pubblico, come se collaborassero alla creazione di un menù improvvisato. Il quadro di riferimento è la metodologia compositiva di Ioannis Mandafounis, che permette di creare una coreografia dal vivo sul palco. Lo stile indisciplinato, libero e allo stesso tempo rigoroso, coinvolge il pubblico e i danzatori in un gioco di rimandi folle e gioioso.
Torinodanza apre quest’anno uno spazio dedicato alle danze urbane, nell’accezione più ampia del termine, con la presentazione per la prima volta in Italia di Témoin del Collectif FAIR-E e di Saïdo Lehlouh, artista emerso a fine anni ’90 sulla scena b-boying parigina imponendo una visione tutta nuova della break dance. Accattivante nella sua energia e seducente nella finezza dei suoi gesti, Témoin punta uno sguardo vibrante sulla società contemporanea. Lo spettacolo sarà in scena il 19 e il 20 settembre.
Altra compagnia finora inedita a Torinodanza è Rambert, tra le più note compagnie britanniche, impegnata in questa occasione nel repertorio di (LA)HORDE (Marine Brutti, Jonathan Debrouwer, Arthur Harel), il più irriverente collettivo francese, che con il suo linguaggio libero, anticonvenzionale e contemporaneo ha saputo intercettare il pubblico dei giovanissimi. La serata, programmata il 27 e 28 settembre alle Fonderie Limone di Moncalieri, viene presentata con il titolo Bring your Own ed è composta da tre brani: Weather is Sweet, inondato di luci al neon e ispirato alla scena dei club di Los Angeles, ci catapulta in alcune delle domande più pressanti del nostro tempo sull’intimità, il consenso e la sex positivity; A Room with a View, viscerale e incisivo, ci costringe a guardarci allo specchio e a chiederci cosa ci interessi; Hop(e)storm, commissionato in esclusiva per Rambert, sarà presentato prima nazionale.
Ritorna anche quest’anno la Akram Khan Company con un’opera iconica, Chotto Desh, che significa “piccola patria” e che attinge alla qualità unica di Akram Khan di raccontare storie interculturali, creando un’avvincente narrazione dei sogni e dei ricordi di un ragazzo tra Gran Bretagna e Bangladesh. Mescolando kathak e danza contemporanea con una squisita miscela di testi parlati, animazioni oniriche, immagini e musiche appositamente composte, Chotto Desh è un’incantevole e toccante esperienza di teatro-danza per i bambini e le loro famiglie presentato alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani dal 30 settembre al 3 ottobre.
Altro importante nome in cartellone è quello di Christos Papadopoulos, artista greco di rara finezza e originalità, che presenta la versione rinnovata di un assolo interpretato da Georgios Kotsifakis dal titolo Landless. Lo spettacolo, in programma in prima nazionale alle Fonderie Limone di Moncalieri il 23 e 24 settembre, esplora la capacità del corpo di rendersi architettura di se stesso, facendosi territorio sconosciuto per costruire una nuova prospettiva sulle sue funzioni di base e di movimento.
Ultima grande compagnia internazionale che chiude il Festival è Peeping Tom, ensemble che dal 2019 è sostenuto con convinzione da Torinodanza festival. Chroniques è il titolo dell’ultima creazione a firma di Gabriela Carrizo che sarà presentata alle Fonderie Limone di Moncalieri dal 2 al 4 ottobre, dopo aver debuttato in prima nazionale il 27 e 28 settembre al Festival Aperto/Fondazione I Teatri – Reggio Emilia. Chroniques sarà poi a FOG Performing Arts Festival – Triennale Milano l’8 e il 9 ottobre.
Lo spettacolo mette in scena esseri umani e non umani, soggetti sottoposti a leggi e fenomeni fisici diversi: una metamorfosi corporea in una dimensione abissale e poetica.
«Anche quest’anno – prosegue Anna Cremonini – entreremo nelle trame e nelle evoluzioni della danza italiana, consapevoli del dovere morale di un’istituzione di interesse pubblico di sostenere e stimolare la creatività di artiste e artisti più o meno giovani. Contribuire a rafforzare il sistema significa rendere più solido un dialogo che trasporti il presente verso un futuro che sappia mettere la coreografia italiana al centro della riflessione contemporanea».
Si comincia con la MM Contemporary Dance Company che il 10 settembre, all’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, presenterà un trittico composto da tre pezzi a firma di tre coreografi diversi. Con Short Stories Michele Merola esplora un paesaggio espressivo di brevi storie, accompagnando i danzatori con una colonna sonora che mette insieme suggestive parti liriche per violino e voce solista; in Skrik Adriano Bolognino si ispira al titolo originale in norvegese del celebre dipinto L’Urlo di Edvard Munch, opera che l’ha portato a indagare il tema della tragedia e dell’angoscia; infine Enrico Morelli affronta in Weirdo il senso di inadeguatezza, quella particolare sensazione di sentirsi fuori posto, diversi, a volte sbagliati, giudicati, e spesso anche incompresi. Tre generazioni di coreografi a confronto per una serata intensa ed elegante.
Il 13 settembre, alle Fonderie Limone di Moncalieri – Sala Piccola, fa tappa al Festival anche il gruppo YoY Performing Arts, tra i più rigorosi e sofisticati della generazione emergente: composto da Emma Zani, Roberto Doveri e Timoteo Carbone, ha fondato fin dagli esordi la propria poetica sulla fusione tra danza, musica e arte visiva, alla ricerca di contaminazioni e nuove forme espressive. Futuri è un dittico composto da due duetti: Ti ricordi il futuro?, tratto dall’opera dell’artista visivo Valerio Berruti, e Solo sognar ci terrà svegli, ispirato ai versi di Ivan Tresoldi, artista e poeta di strada.
Il 14 settembre, sempre alle Fonderie Limone di Moncalieri – Sala Piccola, debutta Nyumbani. Il mio corpo è la mia matria, spettacolo della compagnia indipendente Descendants, composta prevalentemente da italiani afro discendenti, fondata e guidata da Carlos Kamizele, ballerino e coreografo congolese nato a Kinshasa e arrivato in Italia a sette anni, dove ha iniziato a ballare all’età di quattordici anni. In questa nuova produzione è affiancato dalla ventenne Carolina de Almeida, interprete nata ad Imola con radici brasiliane. Nyumbani, una parola swahili che significa “casa”, evoca il senso di appartenenza o, al contrario, lo smarrimento provocato dal mancato riconoscimento delle proprie radici.
Daniele Ninarello debutta in prima nazionale con la sua compagnia CodedUomo alle Fonderie Limone di Moncalieri – Sala Piccola, il 19 e 20 settembre, con lo spettacolo Rise. Artista piemontese giunto a un’interessante maturità espressiva, Ninarello mette a fuoco in questa sua nuova creazione i temi della riunificazione, dell’interconnessione fra corpi. Ispirandosi alle tecniche dell’improvvisazione jazz, dà vita a una composizione polifonica in cui ogni singolo performer è condizionato nella dinamica di un gruppo. Al percorso creativo si è affiancato un laboratorio di ricerca rivolto a non professionisti che si uniranno alla compagnia sul palco.
Arriva per la prima volta a Torinodanza Sofia Nappi, giovane coreografa toscana che si è formata tra la tradizione americana e l’attualità israeliana, considerata tra le più promettenti autrici del momento. Con Pupo esplora uno dei grandi capolavori dalla tradizione letteraria italiana, Pinocchio di Collodi. La creazione si concentra sulla trasposizione fisica del mutamento, seguendo il processo di metamorfosi del carattere e della morale del burattino e affrontando il tema con sottile ironia. Lo spettacolo sarà presentato alle Fonderie Limone – Sala Piccola il 23 e 24 settembre.
Altra prima italiana del Festival è l’assolo di Michela Lucenti, coreografa, danzatrice e fondatrice della compagnia Balletto Civile. Ispirato al mito di Giocasta, che offre il nome al titolo, lo spettacolo, presentato il 27 e il 28 settembre alle Fonderie Limone – Sala Piccola, si propone di scandagliare i temi dell’ambizione e del potere attraverso il corpo, la voce e la musica, concepiti come strumenti capaci di restituire, con potenza fisica e sensoriale, il dramma antico di una madre e di una città. Un’indagine su una delle figure più affascinanti e contraddittorie della tragedia greca per esplorare la potente complessità femminile.
Dal 2 al 4 ottobre, sempre alle Fonderie Limone – Sala Piccola, debutta in prima nazionale la creazione Abracadabra di Francesca Pennini in cui l’artista mette alla prova un corpo segnato, mutato, capace di ritrovarsi in ciò che non è mai stato, creando un assolo che si rivela nell’invisibilità: una danza impossibile e ubiqua, una voce ventriloqua per rimettere assieme la donna tagliata a pezzetti.
Torinodanza propone quest’anno alle Fonderie Limone di Moncalieri Esperienze uno spazio di pratiche laboratoriali, atelier, masterclass per professionisti e amatori, per fare del Festival un luogo vivo e vibrante che, accanto a una prestigiosa vetrina di opere italiane e internazionali, consenta di approfondire e attraversare le azioni, i gesti, quell’intensità di relazioni che la danza può costruire. È previsto un laboratorio di ricerca, Piscina Mirabilis (in collaborazione con MITO – SettembreMusica e in network con C2C Festival), di MK | Michele Di Stefano con uno special guest musicale, Bienoise, che detterà il ritmo dei corpi eseguendo la propria musica dal vivo (8 settembre). Verranno poi organizzati un workshop con Collectif FAIR-E (20 settembre) e uno con i danzatori dello spettacolo Chroniques della compagnia Peeping Tom (5 ottobre).
In questo contesto si colloca anche il progetto Visiting Artist Programme (VAP), finanziato dal progetto Europa Creativa. Si tratta di un programma già ben sperimentato che faceva parte delle diverse iniziative del più ampio network europeo BPDA – Big Pulse Dance Alliance e che ora diventa un progetto europeo autonomo. L’iniziativa accompagna coreografi e coreografe, danzatrici e danzatori nelle atmosfere dei maggiori festival di danza europei e si dipana nel biennio 2025-2026 in forma più ricca ed estesa. In 24 mesi oltre 150 artisti avranno l’occasione di immergersi nei vivaci contesti culturali di 23 festival di danza in 22 Paesi europei, incontrando direttori artistici e operatori, partecipando a talk e masterclass.