Dal 5 luglio al 30 settembre a Bassano del Grappa e nelle città palcoscenico
Qui di seguito tutto sulla danza:
Linguaggio artistico di punta del festival che da anni ha fatto di Bassano centro di eccellenza internazionale, apre il programma con una spettacolare parata lungo le vie del centro di Bassano per comunicare a tutti l’inizio della “festa”. E’ Le Bal della compagnia francese Remue Ménage (5/7), celebre a livello internazionale per l’originalità dei suoi universi, per i suoi spettacolari allestimenti luminosi, per la qualità e diversità dei suoi artisti.
Sul palcoscenico principale del festival si alternano poi grandi nomi della danza internazionale, tra prime nazionali e creazioni dal repertorio che ha consolidato i rispettivi linguaggi artistici. È il caso di Larsen C del greco Christos Papadopoulos (25/7), in cui i movimenti ripetuti portano alla trasformazione del corpo, in un invito alla meditazione, all’apertura verso immagini e memorie in continuo divenire, per una danza poetica e ipnotica al tempo stesso.
Appartengono a due generazioni diverse gli autori delle coreografie per i danzatori di MM Contemporary Dance Company (2/8): Mauro Bigonzetti e l’emergente Adriano Bolognino. Il primo, in Ballade, recupera la memoria pop degli Anni ’80, attraverso musica e letteratura tradotte in una danza; il secondo, in Skirk, in prima nazionale, prende spunto da L’Urlo di Munch per una riflessione sull’angoscia mitigata da una bellezza rigeneratrice.
Portano a Bassano l’eccellenza del balletto contemporaneo e la forza della loro resilienza, gli artisti dell’Hamburger Kammerballet (8/8), nuova compagine supportata dall’Hamburg Ballet di John Neumeier, e fondata dal principal dancer Edvin Revazov per i colleghi ucraini in fuga dal conflitto. Una compagnia di eccellenze, che presenta in prima nazionale le coreografie di Revazov: Kleines Requiem für eine Polka, un commento all’assurdità della guerra, e The Britten Dance, nuova creazione su musica di Benjamin Britten. La nuova opera di Simona Bertozzi, ispirata a Le Onde di Virginia Woolf (16/8) è affidata all’impeto energetico e all’orizzonte visionario di giovani presenze, incorporando la necessità di rigenerarsi nel ritmo.
Un programma tutto ispirato alle Relazioni, focus del festival per tutto il triennio 22/24 e in stretta connessione con i temi del patrimonio culturale e ambientale e del benessere generato dalle azioni e dai processi culturali.
Un ben-essere che coinvolge persone, comunità, ecosistemi, e che rafforza la necessità del procedere sulla sostenibilità del progetto, sulla valorizzazione del patrimonio, in continua relazione con territori, spazi e paesaggi che ospitano il festival. Confermando anche l’impegno a promuovere nuovi linguaggi e sostenere nuovi talenti impegnati nella creazione, capaci di leggere e intercettare il cambiamento, disponibili a condividere interrogativi ed esplorazioni in forme creative originali.
La danza incontra la musica live in Bleah! (4/9) dove il corpo- come materia malleabile – della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, incontra le mille possibilità dispiegate dalla composizione elettroacustica nella ricerca di Laura Agnusdei, sassofonista e musicista elettronica.
Va ad abitare il suggestivo spazio delle Bolle Nardini, firmate dall’archistar Fuksas, Alessandro Sciarroni, che torna al festival con una versione rielaborata dell’evocativo In a landscape, creato per Collettivo Cinetico, e con Op. 22 No. 2, solo per la straordinaria Marta Ciappina, ispirato alla musica di Sibelius e alla mitologia finlandese (5 e 6/9).
Le città palcoscenico ospiteranno: la nuova creazione dell’artista italo-giapponese Masako Matsushita per i Dance Well dancers di Castelfranco Veneto, la comunità nata attorno alla pratica di danza per persone con Parkinson, che festeggia quest’anno i suoi primi 10 anni (15/7). I paesaggi collinari ospiteranno le passeggiate coreografiche di Base9, giovane associazione di artisti locali dalle carriere internazionali (Dancing Strides) e la #sunflowerexperience di Lucrezia Gabrieli e Giacomo Calli, che invita ad esplorare l’equilibrio, la vicinanza, la lontananza immaginando lo spazio come un campo da gioco (in collaborazione con CombinAzioni Festival, 10/9).