Prosegue il tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto.
Nel suo nome il Direttore del Ballo Manuel Legris ha voluto istituire un Gala, per celebrare in ogni Stagione la danza e il balletto con un ampio respiro internazionale, con uno sguardo che si amplia al nuovo e alla creatività contemporanea.
La terza edizione vedrà protagonisti il 19 aprile 2024 il Corpo di Ballo, i Primi ballerini, i Solisti, ospiti internazionali come Marianela Nuñez, Olga Smirnova, Roberto Bolle, Vadim Muntagirov, Jacopo Tissi e l’Orchestra del Teatro alla Scala, diretta da David Coleman.
Il grande repertorio verrà celebrato nel nome di Marius Petipa – con le stelle del Royal Ballet Marianela Nunez e Vadim Muntagirov nel Grand pas de deux dal terzo atto della Bella addormentata, e con Martina Arduino e Marco Agostino nell’adagio e coda dal divertissement da Paquita, vetrina di grande danza per Corpo di Ballo e protagonisti – e nel nome di August Bournonville con la sua versione di La Sylphide, titolo capostipite del balletto romantico, con Vittoria Valerio e Claudio Coviello. Da Petipa il filo rosso si dipana verso il Novecento, con Nureyev e la sua lettura del Lago dei cigni, qui nel ballet blanc del secondo atto, tra candidi cigni, Maria Celeste Losa (Odette) e Timofej Andrijashenko (Siegfried), e con George Balanchine, che in Diamonds rievoca l’ordine e la grandeur della Russia Imperiale. Olga Smirnova e Jacopo Tissi, primi ballerini del Dutch National Ballet di Amsterdam ne danzeranno lo splendido adagio.
Tra i grandi maestri del Novecento Roland Petit e Maurice Béjart. Roland Petit torna con Il pipistrello spumeggiante, fortunatissima esperienza di trasposizione di un’operetta in balletto, che dal ‘79 ha fatto il giro del mondo. Con il quadro terzo del primo atto Bella, giovane sposa della buona società alto-borghese (Virna Toppi) alle prese con un marito frivolo da mettere in scacco, chiede aiuto a Ulrich, l’amico di famiglia, sempre presente al momento giusto (Christian Fagetti). La firma di Maurice Béjart viene celebrata con un brano iconico, La luna, sull’Adagio dal Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach, mitico assolo che modellò nel 1976 sulla unica e originale cifra artistica di Luciana Savignano. E sarà proprio la grande étoile a rimontare questo assolo in un simbolico passaggio di testimone per la nuova étoile, Nicoletta Manni.
La modernità nelle visioni, nelle letture e negli stili porta al nostro tempo. Da un lato, verso il contemporaneo, con Árbakkinn di Simone Valastro, primo incontro con i ballerini scaligeri (Antonella Albano e Massimo Garon) che ha poi portato alla recentissima creazione di Memento, e Luce, appositamente creata da Andrea Crescenzi su Linda Giubelli, Navrin Turnbull e Domenico Di Cristo per il 61° Salone del Mobile su The Light di Philip Glass. Per la prima volta alla Scala Roberto Bolle porta il suo omaggio a Ezio Bosso con l’assolo creato da Patrick de Bana sul famoso brano Rain, in your black eyes. Un pezzo struggente sulla lotta di un corpo contro la malattia. Ma il nostro tempo vede proseguire anche la vita del balletto classico, nelle declinazioni attuali e nella sensibilità moderna: vero e proprio tributo alla danse d’école Donizetti pas de deux creazione fresca, briosa di Manuel Legris del 2011, mai vista alla Scala, sarà interpretata da Alice Mariani e Nicola del Freo e a suggellare la serata, la nuovissima Coppélia creata da Alexei Ratmansky per il balletto scaligero; dall’atto terzo Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko, gli allievi della Scuola di ballo e i solisti e gli artisti del Corpo di Ballo scaligero, con il lirismo del passo a due e la vivacità del gran finale faranno rivivere i festeggiamenti per le nozze di Swanilda e Franz.