Qualche giorno fa sono stata a Parigi ed ho trascorso una serata a l’Opéra che dedicava un tributo a Jerome Robbins (quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita), il coreografo americano che ha sempre considerato questo teatro come la sua seconda casa. In programma Fancy Free su musiche di Leonard
Bernstein, A suite of Dance su musica di Bach, Afternoon of a Faun con musica di Claude Debussy e Glass Pieces sulle note di Philip Glass.
La mattina seguente ho incontrato al Palais Garnier Alessio Carbone, premier danseur (primo ballerino) della compagnia, tra gli interpreti di Fancy Free. Ho conosciuto Alessio da piccolino quando muoveva i primi passi di danza nella scuola di ballo della mamma, Iride Sauri, all’epoca prima ballerina del Teatro La Fenice di Venezia. Vedo ancora i suoi primi salti esercitati con un compagno a fine lezione. E ricordo anche quando gli amici lo invitavano ad andare a giocare a calcio e la mamma che gli ricordava che prima veniva il suo impegno con la sbarra…
Oggi Alessio, oltre a ballare per una delle compagnie di balletto più prestigiose al mondo, dirige “Les italiens de l’Opéra de Paris“, un gruppo di soli ballerini italiani appartenenti a questo teatro parigino che si esibisce un pò in tutto il mondo.
Ai microfoni Alessio Carbone dichiara: “Non penso di potermi staccare dai teatri…sarebbe un peccato non trasmettere l’esperienza avuta all’Opéra..”. Un ritorno in Italia? Se…
Se vuoi ascoltare l’intervista manda un messaggio a info@notedidanzaonair.com