Torna in scena dal 17 dicembre all’11 gennaio Lo Schiaccianoci di Rudolf Nureyev.
Undici recite più l’Anteprima Giovani, con cinque coppie di protagonisti nei ruoli principali e il corpo di ballo al gran completo
La produzione sarà registrata da RAI Cultura e trasmessa il 5 gennaio su Rai 5 e RaiPlay e sulla piattaforma digitale Medici Tv dal 6 gennaio
Dopo sedici anni dall’ultima rappresentazione torna sul palcoscenico della Scala Lo Schiaccianoci di Rudolf Nureyev di cui, nel 2023, ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa.
Ecco le parole di molti dei realizzatori del balletto che vedremo tra pochi giorni.
Manuel Legris – Direttore del corpo di ballo:
“Questa versione di Schiaccianoci è una delle più belle ed è importante che questa nuova generazione di ballerini scaligeri la conosca e la balli. La prima volta che Nureyev mi propose questo balletto non ero pronto per la doppia interpretazione del principe e di Dosselmeyer (in questa versione il ballerino principale balla questo doppio ruolo) e preferii ballare altro. Sono felice di essere affiancato da Aleth Francillon incaricata della ripresa coreografica perché con lei ho poi ballato questo Schiaccianoci e fa parte di noi.
Questa versione ha l’allestimento Nicholas Georgiadis ed in particolare alcuni costumi sono stati modificati appositamente per il Teatro alla Scala, a sottolineare la sensibilità del costumista nel realizzare al meglio un prodotto che si addica alla tipologia del nostro teatro.
La coreografia di Nureyev mette al centro la figura di Clara raccontando l’evoluzione psicologica di questa bambina che, la vigilia di Natale, gioca, si diverte per poi addormentarsi e sprofondare in un lungo sogno, interpretato dal coreografo come il risveglio della femminilità della protagonista.
Come sappiamo le coreografie di Nureyev sono difficili ed in particolare in questo balletto le difficoltà sono per tutti, sia per i primi ballerini che per il corpo di ballo”.
Per Legris proporre questo balletto alla compagnia significa tenerla in forma mantenendo alta la qualità tecnico espressiva. Ci piace che il direttore anche in questa occasione abbia deciso di avere tanti cast (la maggior parte dei quali non ha mai ballato questa versione), ben 5: Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, Agnese di Clemente e Claudio Coviello, Alice Mariani e Navrin Turnbull, Martina Arduino e Jacopo Tissi, Virna Toppi e Nicola Del Freo.
Aleth Francillon – Maitre per la ripresa coreografica
“La prima volta che Nureyev mi ha invitata a montare questo balletto erano 35 anni fa; non me lo aspettavo e Nureyev ballava ancora. Ero ancora ballerina ma subito dopo diventai ripetitrice di balletto. Nureyev ha sempre avuto grande talento nel scoprire le persone che avrebbero potuto ricreare i suoi balletti e sopratutto lo spirito della sua coreografia. Lui approfondiva i suoi personaggi sotto l’aspetto psicanalitico. Mio marito era psichiatra e Nureyev si rivolse a lui molto spesso confrontandosi a lungo. Clara sogna Dosselmeyer che è praticamente il suo ideale di uomo ma lei non lo sa ancora. Sognando cresce ed avviene in lei la trasformazione che la fa quindi diventare donna. Nureyev elimina il mondo fatto di confetti e zucchero filato: gli incubi che Clara può avere, per esempio sognando i pipistrelli, in realtà vengono trasformati quasi per magia dal suo principe e non sono altro che i nonni in Russia, i genitori in Spagna, insomma il suo mondo. Quando si sveglia lui non è più li ma gli rimane il dono dello schiaccianoci. Sta allo spettatore decidere se é stato solo un sogno o è tutto vero ma ciò che è certo è che lei non è più come prima.”
Valery Ovsyanikov – Direttore d’orchestra
“La partitura di Čajkovkij debuttò nel 1892. L’anno dopo il compositore era a Parigi in un negozio di strumenti musicali dove si imbattè in uno strumento particolare che è la Celesta. Comprò questo strumento di nascosto (per non farsi rubare l’idea da eventuali concorrenti) e lo tenne segreto fino all’anno successivo in cui fu nuovamente riproposto il balletto con in più quindi la Celesta e l’introduzione del coro rendendo ancora più magico e natalizio il fraseggio musicale.”
Timofej Andrijashenko – Primo ballerino
“Il ruolo del padrino un pò zoppo che fa ridere i bambini mi diverte molto. Se devo poi pensare al ruolo invece del principe la cosa si fa alquanto impegnativa! Diciamo che questa versione dello Schiaccianoci costringe tutti noi a mantenerci in forma performando ad alti livelli.”
Nicoletta Manni – Prima ballerina
“Non ho mai ballato questa versione di Nureyev se non il passo due per il programma …A riveder le stelle e nella prima edizione del Gala Fracci. E’ un lavoro entusiasmante perché partiamo tutti da zero. È una vetrina per tutto il corpo di ballo. Legris ci ha guidato nella giusta interpretazione dandoci delle idee non dicendoci mai come dobbiamo interpretare e Francillon ci ha guidato nella coreografia. Il mio ruolo vede Clara che passa dalla fase adolescente a quella di donna ed è molto stimolante.”
Concludiamo con la domanda che Aleth Francillon ha rivolto un pò preoccupata al direttore Valery Ovsyankikov giusto prima di iniziare le prove generali con l’orchestra: “Maestro le va bene se conto: 3,4,5,6,7,8,9 invece di 1,2,3,4,5,6,7,8?” chiede Mme Francillon al maestro che risponde “non proprio”.
“Non sono sicura che il maestro sia d’accordo con la lentezza che a volte è necessaria per poter danzare questa coreografia complessa.” Ed il maestro Ovsyankikov: “Nureyev fa scoprire molti dettagli della musica grazie alla coreografia.”
A questo punto siamo troppo curiosi di sapere come andranno a finire le prove generali mentre cresce indubbiamente la trepidazione nell’attesa di vedere aprire il sipario sulla Prima.