La parola ai protagonisti di Le Corsaire: Manuel Legris, Luisa Spinatelli, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Maria Celeste Losa
Alla Scala approda per la prima volta Le Corsaire nella versione firmata nel 2016 da Manuel Legris, prima sua opera di rilettura dei classici dell’Ottocento che evidenzia in pieno l’intento e l’innovazione del suo approccio coreografico, della sua ricerca musicale e drammaturgica. Una trama resa più accessibile e chiara, una sensibile attenzione alla musicalità, alle relazioni tra i personaggi, saranno l’occasione per rimodulare sui ballerini scaligeri l’energia e i virtuosismi ma anche il lirismo e il romanticismo di uno dei più entusiasmanti e avventurosi ballet d’action del XIX secolo.
Dal 28 febbraio al 17 marzo saranno tre i cast che si alterneranno nei ruoli principali: Conrad sarà interpretato da Timofej Andrijashenko, Nicola Del Freo e Mattia Semperboni; Medora da Nicoletta Manni, Martina Arduino e Alice Mariani. Nel ruolo di Gulnare Maria Celeste Losa, Camilla Cerulli e Gaia Andreanò. Lankedem sarà Marco Agostino poi Federico Fresi e Christian Fagetti; nel ruolo di Birbanto Claudio Coviello, Rinaldo Venuti e Domenico Di Cristo e in quello di Zulmea Antonella Albano, Linda Giubelli e Alessandra Vassallo. Il ruolo del Pascià Seyd sarà interpretato da Gioacchino Starace, Edoardo Caporaletti e Gabriele Corrado; le tre Odalische da Linda Giubelli (poi Marta Gerani, Maria Celeste Losa e Giordana Granata), Gaia Andreanò (poi Alessia Auriemma e Benedetta Montefiore) e Camilla Cerulli (poi Greta Giacon e Caterina Bianchi). Accanto a loro i solisti e gli artisti del Corpo di Ballo impegnati al competo, e gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Sul podio torna Valery Ovsyanikov, che già aveva diretto la prima del balletto a Vienna.
Manuel Legris
“Non mi sento veramente un coreografo ma furono proprio Luisa Spinatelli, con la quale stavo già lavorando a Vienna, e Dominique Meyer che mi spinsero a creare un balletto tutto mio. Non ho mai ballato il Corsaro ma l’unica volta che lo vidi trovai la storia un pò confusa. Il mio lavoro vuole dare chiarezza e senso alla storia. I personaggi principali hanno dei ruoli difficili ma questo rende interessante la mia coreografia che è molto tecnica ed al contempo ha molta pantomima. Sono tre storie d’amore quello di Conrad e Medora, la schiava Gulnare felice di amare il bel Pascia Lankedem e la passione tra Zullea e Birbanto. Voglio che il mio balletto quando lo si guardi se ne capisca facilmente la trama e che ogni movimento e passo abbia un significato. Per questo mi sono avvalso della collaborazione del drammaturgo Jean-François Vazelle. Nella partitura originale mancavano dei pezzi, che sono riuscito a trovare con un pianista viennese, Igor Zapravdin, come per esempio Les écumeurs des mers di Adolphe Adam. Ho fatto una nuova coreografia al 80%. Ho tenuto, ad esempio, Le Jardin animé nella versione del Marinsky ma ho aggiunto un passo a quattro. Ho anche mantenuto la danza con le pistole di Birbento nella versione sempre del Marinsky. Il mio è un balletto leggero dove si celebrano la gioia e l’amore e dove finalmente le donne sono felici e trattate bene! »
Luisa Spinatelli
« Non ho mai lavorato così tanto fianco a fianco con un coreografo. Di solito si lavora molto a distanza per motivi di impegni personali tra coreografo e scenografo mentre con Manuel Legris pranzavamo insieme a Vienna e mentre lui parlava io disegnavo e poi lui correggeva. C’era una grande intesa. I toni, i colori e le forme che ho utilizzato per questo Corsaire sono quelle dell’orientalismo. »
Nicoletta Manni
« In questo balletto c’è tantissima danza. La difficoltà nell’interpretazione dei personaggi di questo Corsaro sono quelle di dare e mantenere le caratteristiche di ciascuno in maniera spiccata e molto diversa l’uno dall’altro. Il pubblico deve subito capire il carattere di ciascuno di essi. »
Timofej Andrijashenko
« In questa versione c’è molta più danza rispetto ad altre versioni ed al mio Conrad spettano ben 4 variazioni.»
Claudio Coviello (che si sta facendo crescere la barba per essere un vero Birbanto)
« È un balletto interessante per tutta la compagnia poiché richiede molta tecnica a tutti i livelli. È la prima volta che danzo un ruolo di un antagonista, di un traditore e questo è stimolante. »
Maria Celeste Losa
« Ballo per la prima volta il ruolo di Gulnar e ne sono grata ed onorata. In questa versione si balla tanto e ci sono molte pantomime che raccontano la storia. »
Ho chiesto ai ballerini come hanno affrontato questa nuova versione del Corsaro avendone già ballato un’altra, quella di Anna-Marie Holmes non tanto tempo fa. Timofej Andrijashenko ha risposto che tecnicamente essendo praticamente una coreografia del tutto diversa è ripartito da zero mentre si è avvalso dell’esperienza precedente per interpretare nuovamente il personaggio Conrad. Nicoletta Manni, invece, ha ammesso che a volte non è stato facile danzare su una musica dove si è già ballato un’altra versione perché si hanno già dentro altri passi e magari, con l’attacco della musica (che per altro è la stessa), istintivamente si innescano i movimenti della precedente versione; a volte quindi c’è dietro un doppio lavoro quello di dimenticare per reimparare. Ed il coreografo ci ha confessato di non avere risparmiato ulteriori difficoltà ai ballerini riproponendo per una parte della coreografia la stessa musica di Delibes danzata dagli scaligeri pochi anni fa nella sua Silvia. Ma si sa ai ballerini della Scala si può chiedere questo ed altro ancora! Sipario tra pochissimi giorni!