La Scuola della Cattedrale, presieduta da Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano, ha inaugurato ieri sera la dodicesima edizione 2024-25 con una serata straordinaria in compagnia di Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, Prima ballerina étoile e Primo ballerino del Teatro alla Scala.
Due giovani stelle applaudite in tutto il mondo, insieme sul palcoscenico, unite nella vita con matrimonio religioso, e impegnati nel sociale come testimonial, dopo Carla Fracci, di FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia).
La serata si è aperta con alcuni video che hanno visto impegnati i due ballerini nei più iconici passi a due del repertorio classico. Come non rimanere rapiti nel vedere scorrere brani di eccezionale bellezza coreografica danzati meravigliosamente da questa bellissima coppia?
Successivamente l’evento è entrato nel vivo con l’intervista ai danzatori che fanno del proprio corpo lo strumento di lavoro laddove il movimento è tutto il loro mondo. Un corpo che è portato atleticamente per certi versi all’estremo e dove ogni piccolo dolore, ogni piccola contrattura, sono subito avvertiti. Il movimento doloroso, bloccato, è invece ciò che caratterizza i malati che hanno patologie reumatologiche, ed è per questo che i protagonisti della serata hanno scelto di essere testimonial di FIRA, perché la vicinanza a questi malati dà ancora più valore e significato alla propria vita di artisti che ha il gesto, la danza come ragione di vita. Lo stesso Timofej confessa di avere un parente che soffre di questa malattia e di vedere da vicino molta sofferenza.
Ai giovani presenti hanno consigliato di non smettere di impegnarsi e di avere anche il coraggio di mettersi alla prova con umiltà riconoscendo i propri limiti ma cercando sempre di superarli.
Nicoletta e Timofej si sono sposati in chiesa un anno fa e dunque è stato chiesto loro di raccontare quando avessero deciso di fare il cosiddetto grande passo e di come era avvenuta la proposta di matrimonio. Credo che tutti gli appassionati di danza (ma anche gli innamorati dell’amore) abbiano visto su youtube la dichiarazione fatta due anni fa all’Arena di Verona di Timofej a Nicoletta, subito dopo che avevano ballato il passo a due del Romeo e Giulietta. Ancora oggi entrambi ricordano emozionati quei momenti indimenticabili, ma quasi nessuno sa dei retroscena di quella vicenda che ieri sera ci hanno raccontato molto divertiti. Successe a Timofej, conscio ovviamente di cosa sarebbe accaduto subito dopo lo spettacolo all’Arena, che per la grande emozione, di colpo, non si ricordasse parte della coreografia avvertendo in scena Nicoletta con la parola “black-out”. Lei, fortemente stupita della drammatica situazione, rispose d’istinto dicendo “braccio”, che voleva significare una presa, ma che il danzatore invece capì diversamente stringendola in un “abbraccio” che nulla aveva a che vedere con l’effettiva coreografia. Fortunatamente poi il resto dei passi tornarono in mente all’emozionato fidanzato che però non sapeva che di lì a poco, giusto prima della proposta, avrebbe cercato disperatamente l’anello di fidanzamento custodito dall’amico complice, Roberto Bolle, che in quel momento si trovava sul palcoscenico. Lascio a voi immaginare il panico scatenato dietro le quinte tra tutti i ballerini presenti (eccetto Nicoletta ignara di tutto) e l’intero staff a qualche minuto dai saluti finali in scena e dal fatidico evento…
Timofej dichiara che, nonostante ci fossero più di 10.000 persone presenti all’Arena quella sera, sia stato tutto molto intimo “come se fossimo noi due all’interno di una bolla”, ed ancora emozionato si lascia scappare: “non vedo l’ora di raccontarlo ai nostri figli”. E noi non aggiungiamo altro…in attesa che ci giunga infine, a coronamento di questa bella favola, la lieta notizia.
Trovate qui di seguito ulteriori informazioni a proposito di FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia) ed il video con la coreografia creata appositamente da Nicoletta Manni e Timofei Andrijashenko
FIRA Onlus La Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia, FIRA, è un ente senza scopo di lucro (ETS Ente del Terzo Settore), costituita nel 2006 su impulso della Società Italiana di Reumatologia (SIR). FIRA nasce con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica indipendente per la diagnosi e la cura delle malattie reumatologiche. FIRA promuove progetti di ricerca propri presso il nuovo Centro Ricerche FIRA aperto presso la Fondazione Pisana per la Scienza e finanzia progetti di ricerca svolti in collaborazione da più centri italiani o da singoli ricercatori con premi di ricerca e contratti di ricerca, e si impegna per favorire e incrementare l’istruzione e l’attività di coloro che desiderano dedicarsi, o già si dedicano, ad attività di ricerca scientifica e clinica riguardo le scienze reumatologiche, promuovendo corsi di formazione e master universitari. È possibile sostenere FIRA con donazioni e la destinazione del 5X1000.www.fondazionefira.it
Le malattie reumatologiche
Le malattie reumatologiche sono patologie croniche che hanno pesanti riflessi sulla qualità di vita dei malati. In Italia si stimano più di 7 milioni i pazienti affetti da malattie reumatologiche con un costo di circa 20 miliardi all’anno. Nei paesi occidentali, le malattie reumatologiche rappresentano la prima causa di disabilità e riguardano oltre 150 differenti patologie ad alto impatto sociale, sia per i costi che per il numero di malati, che aumentano con l’avanzare dell’età senza tuttavia risparmiare i soggetti più giovani inclusi bambini e adolescenti e avendo una “predilezione” per il genere femminile. Queste patologie, per le due costanti dell’infiammazione e del dolore, portano a un ricorso al farmaco così frequente da rappresentare la seconda causa assoluta di prescrizione. Negli ultimi anni la ricerca reumatologica ha fatto enormi progressi nella identificazione delle cause delle principali malattie reumatologiche con ricadute cliniche determinanti nell’identificazione di nuovi markers diagnostici e di nuovi presidi terapeutici che hanno contribuito a migliorare la vita dei pazienti.