CIVITANOVA DANZA 2022: Venerdì 1 luglio 2022, ore 21.30 al TEATRO ROSSINI SPETTACOLO DELLA SCUOLA DI BALLO DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA con SOFIA BELLETTINI, violoncello
Venerdì 1 luglio 2022 alle 21.30, al Teatro Rossini di Civitanova Marche, gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri, si esibiranno nell’ambito di Civitanova Danza, storico festival giunto alla XXIX edizione.
Lo spettacolo si apre con i due pezzi di Matteo Levaggi e Valentino Zucchetti che i giovani danzatori hanno recentemente interpretato alla Scala con grande successo.
Matteo Levaggi, danzatore e coreografo di grande esperienza, che della contaminazione fra molteplici linguaggi artistici ha fatto una delle sue cifre stilistiche, ha ricostruito in una nuova veste una delle sue creazioni più conosciute, Largo, andata in scena per la prima volta nel 2007 per il “Gala des Etoiles du XXI siècle” alThéâtre des Champs-Elysées a Parigi su musiche di Šostakóvič per i danzatori Céline Cassone e Bruno Roy, pezzo entrato poi a far parte del repertorio del Ballet du Grand Théâtre de Genève. Levaggi aveva ideato la coreografia inserendo una forte componente contemporanea, pur avendola pensato per danzatori dalla forte matrice classica. La nuova veste prevede l’inserimento di una nuova figura maschile, scegliendo un’altra composizione musicale, la Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, che verrà eseguita sul palcoscenico da Sofia Bellettini, ex allieva del Corso per professori d’orchestra.
Della seconda creazione è autore Valentino Zucchetti, formatosi fra la scuola scaligera e la Royal Ballet School, oggi First Soloist del Royal Ballet, che si è già fatto notare per diverse esperienze coreografiche per le quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti, non ultima Anemoi, andata in scena in prima mondiale alla Royal Opera House nel 2021 con notevole successo. La creazione appositamente pensata per la Scuola di Ballo, dal titolo Canone Allegro, impegna sul primo movimento del Concerto per violino e orchestra, op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy quattordici danzatori, undici ragazzi e tre ragazze di età compresa fra i 16 e i 18 anni, dal 6° all’8° corso, in un susseguirsi di passi che richiedono grandi doti tecniche ed espressive.
Si chiude con uno dei balletti più noti di George Balanchine, Serenade, su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, ormai entrato nel repertorio della Scuola, ripreso da Patricia Neary, che dopo la brillante carriera come solista del New York City Ballet sotto l’egida dello stesso Balanchine ne ha raccolto l’eredità, riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti. George Balanchine crea Serenade sulle note dell’omonima composizione di Čajkovskij Serenata in do maggiore per orchestra d’archi, op. 48 nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg ed è il primo balletto a serata intera che porta la sua firma a distanza di pochissimi mesi dal suo arrivo negli Stati Uniti. Balanchine, volendo infondere al balletto una vena malinconica, inverte l’ordine dei movimenti musicali spostando il terzo, Elegia, alla fine.
Serenade, che costituisce uno degli esempi più alti del suo stile, vede 28 ballerini in costumi celesti danzare davanti a un fondale della medesima tonalità. Come lui stesso scriveva in Complete Stories of the Great Ballets: “Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna”.