BENVENUTI A RAVENNA NELLA REDRUM DEL GRUPPO NANOU: UNA NUOVA ESPERIENZA DELLA DANZA
Dal 17 al 26 maggio (tutti i giorni tranne il lunedì) dalle 17 alle 20 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri
redrum: vi dice qualcosa? In Shining, il romanzo di Stephen King immortalato dalla regia di Stanley Kubrick, è la parola “murder” (omicidio) che il figlio del protagonista scrive al contrario. E dal 17 al 26 maggio, redrum, in omaggio al celeberrimo capolavoro di thriller psicologico, è un luogo inesistente ma familiare, capace di innescare un immaginario conturbante popolato di fantasmi e ricordi in cui si perde di vista il limite tra realtà, sogno e desiderio. La nuova installazione coreografica del gruppo nanou – che festeggia i proprio vent’anni con questa prima a Ravenna Festival – trasfigura la Sala Corelli del Teatro Alighieri (tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17 alle 20) e riscrive le regole del rito teatrale. Con le coreografie di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci e le musiche originali di Bruno Dorella, che le eseguirà live il 22 maggio, redrum è una rivoluzione della percezione che ci invita ad abitare lo spettacolo dimenticando i confini tradizionali tra palco e platea e fra inizio e fine della performance, continua e in continua evoluzione (il pubblico può entrarne, uscirne, rimanere fermo o muoversi). L’appuntamento è la prima…stanza dell’Overlook Hotel, progetto pluriennale composto da episodi indipendenti e ciascuno abbinato all’evocazione di un colore.
In redrum tutto accade, è sempre accaduto e accadrà ancora: cinque danzatori e un performer si impegnano a scomporre e ricomporre quello che conosciamo dell’esperienza dello spettatore, su una coreografia costruita attraverso un sistema compositivo aleatorio. Insieme ai coreografi, ogni interprete determina una sequenza di azioni ritmiche e atletiche basate su principi spaziali e temporali, oltre che sull’immaginario suggerito dalla redrum. Così si definisce l’identità coreografica specifica di ciascuno, sottolineata anche dai costumi di scena (firmati da Rhuena Bracci). Stabilite le “forze” in gioco, non resta che lasciarle collidere, perché l’incontro fra diverse azioni scateni relazioni e imprevisti.
Concepito per adattarsi e misurarsi con l’architettura che lo ospita, redrum ha la dimensione dell’installazione, priva di inizio e fine. Lo spettatore può rimanere per tutto il tempo oppure solo per un intervallo, attraversare la performance – pur con cautela e preservando lo spazio degli artisti in movimento – e scegliere il proprio punto di osservazione. Le luci (curate, come la scena, da Marco Valerio Amico) sono controllate a mano dai danzatori, che le manipolano per indicare al nostro sguardo cosa osservare. Così anche l’agire con le luci diventa parte della coreografia, determinando il peso dello spazio, delle ombre e dei corpi in azione, ma anche moltiplicando le reazioni e relazioni fra gli elementi in gioco. Il risultato è una sorta di comunità estemporanea fra osservatori e osservati, immersi in un’atmosfera di condivisione.
Nato nel 2004 come spazio di confronto delle visioni artistiche di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura, gruppo nanou diventa luogo dove corpo, suono e immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita ad un’opera organica. Dal 2019 l’immaginario sonoro è affidato al musicista Bruno Dorella, fondatore di diversi gruppi musicali (tra cui OvO, Ronin e Bachi da Pietra), membro di Wolfango e produttore discografico con l’etichetta Bar La Muerte. Negli anni gruppo nanou ha attraversato piazze importanti quali Fabbrica Europa, Santarcangelo Festival, Drodesera, Les Brigittines in Belgio, Unidram in Germania, Nu Dance Fest in Slovacchia e La MaMa ETC a New York.