La danza tra Roma e Milano.
Solo a fine stagione tireremo le somme di ciò che avremo visto, della qualità degli interpreti e delle scelte di cartellone.
Oggi possiamo però già dire che la Sig.ra Abbagnato abbia indubbie doti manageriali e che si stia impegnando parecchio per risollevare le sorti del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Con coraggio ha recentemente nominato étoile Alessandra Amato; al Teatro alla Scala questo è difficile che avvenga, è più facile invitare le star dei corpi di ballo stranieri. Ultimamente, si vuole puntare su sperimentazioni coreografiche richieste al coreografo residente. Così infatti doveva essere fino a quando, non troppo a sorpresa, sono state annunciate le dimissioni del coreografo, nonché direttore di ballo, Mauro Bigonzetti . A lui il sovrintendente Sig. Pereira aveva chiesto due nuove coreografie all’anno, ma ora, chissà se verranno mantenuti tali propositi. Gli abbonamenti sono già stati venduti ma la nuova coreografia prevista da programma a dicembre è stata sostituita col Romeo e Giulietta di MacMillan. Il pubblico sicuramente si augura una migliore programmazione che eviti spettacoli della durata di poco più di un’ora (visto il costo del biglietto) e la ripetizione dello stesso coreografo all’interno della medesima stagione considerato il numero di balletti proposti che sono sempre troppo pochi.
Al Teatro dell’Opera di Roma ci sarà Robbins, Preljocaj, Ekmann e tanti altri coreografi nuovi al pubblico italiano, nomi di grido con successo di pubblico assicurato data la dimostrata produzione coreografica di grande valore.
A Milano, invece, nonostante l’abbondanza di teatri scarseggiano proposte di danza interessanti, non si prendono rischi e molto spesso ormai le scelte di cartellone sono basate sulla garanzia del botteghino.
E dunque brava Sig Abbagnato, lei non è solo una ballerina, lei è la stella italiana dell’Opéra di Parigi che ha lavorato duramente nel vero tempio della danza, che oltre a forgiare grandi artisti, plasma persone che dopo il palcoscenico possono dare ancora molto al mondo dello spettacolo.