Incontro con Jacopo Bellussi a pochi giorni dall’inizio del Festival di Nervi.
Jacopo Bellussi, classe 1993, muove i primi passi di danza a Genova con Maria Luisa Capiferri dopo che, all’età di 5 anni, vede il suo primo balletto, L’uccello di fuoco” di Maurice Béjart, e decide seduta stante di volere danzare. Racconta di essere rimasto folgorato dallo spettacolo e di aver subito capito che la danza sarebbe stata la sua vita e di essersi sentito, quella famosa prima sera in sala, un tutt’uno con il teatro. Si forma all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, per poi trasferirsi alla Royal Ballet School di Londra, dove si diploma con il massimo dei voti.

È stato primo ballerino dell’Hamburg Ballet ed è étoile del Ballet du Capitole. Nel 2004 viene nominato “Senior Consultant per la valorizzazione del Nuovo Festival del Balletto di Nervi 2025”. Invita la compagnia dell’Hamburg Ballet ad esibirsi ai Parchi di Nervi nel luglio 2024 con la rappresentazione di Sogno di una notte di mezz’estate. Nel novembre 2024 Jacopo Bellussi si aggiudica la manifestazione d’interesse della Fondazione Teatro Carlo Felice e viene nominato “Responsabile artistico del Festival di Nervi 2025”.
Avevamo conosciuto Jacopo al tempo del covid quando era rimasto bloccato a causa del lockdown a casa sua a Genova. Oggi l’ho incontrato nella sua città natale a pochi giorni dall’inizio del Festival di Nervi (28 giugno – 27 luglio https://nervinternationalballetfestival.it ) e ci siamo fatti una bella chiacchierata che ho registrato per voi che mi leggete, ascoltate, seguite. A breve Jacopo Bellussi ricoprirà il ruolo di primo ballerino presso una compagnia di balletto di cui attualmente non posso rivelarvi il nome… Abbiamo continuato a conversare lungamente dopo l’intervista nelle sale del meraviglioso Palazzo Lomellino (ringrazio la Sig.ra Patrizia Bernissone per la cortese ospitalità). Auguro a questo ragazzo dall’animo gentile e sensibile infiniti successi!
Puoi ascoltare l’intervista integrale qui su Soundcloud, oppure cliccando sui link a seguire.
Intervista a Jacopo Bellussi:
I parte
II parte