La nuova stagione di danza al Teatro Alighieri di Ravenna si inaugura il 9 dicembre con Lo schiaccianoci del Balletto dell’Opera di Tbilisi
Il 9 e 10 dicembre, Lo schiaccianoci apre la Stagione 2025/26 dell’Alighieri nella produzione che ha conquistato già il Teatro Regio di Torino con nove recite sold-out. Sulla musica di Čajkovskij, il racconto fantastico di E. T. A. Hoffmann che ha incantato generazioni di spettatori trova una sua nuova e affascinante incarnazione nella rilettura di Nina Ananiashvili e Alexey Fadeechev delle coreografie di Petipa. Già stella del Bolshoi e dell’American Ballet Theatre, Ananiashvili guida il Balletto dell’Opera di Tbilisi da vent’anni, riallacciandosi alla grande tradizione russa ma infondendovi una sensibilità nuova, fatta di freschezza narrativa, virtuosità tecnica e attenzione per la cultura georgiana. Non a caso scene e costumi di Simon Virsaladze e il design di Yuri Gegeshidze collocano la vicenda in una casa georgiana, prima di seguire Clara e lo Schiaccianoci attraverso paesaggi fiabeschi. La battaglia contro il Re dei Topi, la danza dei fiocchi di neve, l’esplosione di colori e stili del secondo atto – dalle danze di carattere alla variazione della Fata Confetto – si susseguono in un intreccio di stupore visivo e musicale, che fa de Lo schiaccianoci un rito natalizio per eccellenza.
Il 28 febbraio e il 1° marzo, l’Area Jeune Ballet – Genève propone tre coreografie. Un autre jour, creata da Ken Ossola per la compagnia, è una danza collettiva interrotta da momenti di solitudine traboccanti di desiderio di ritrovare le connessioni; una riflessione che ci permette o ci obbliga a ricostruire noi stessi. Mentre risale al 2018 Kiss & Fly di Gil Carlos Harush, We Will Never Give Up on Love è stata creata l’anno scorso da Erion Kruja, nato a Tirana ed ex ballerino di Hofesh Shechter. Questo suo lavoro è un viaggio attraverso gli estremi dell’amore e una prova della resistenza fisica dei danzatori; i ballerini incarnano una nuova generazione di guerrieri determinati a superare gli ostacoli per un futuro pieno di speranza. La compagnia riunisce venti giovani danzatori di diversi contesti e origini, dalla Svizzera all’Italia, dalla Francia al Portogallo, fino a Brasile, Australia, Messico, e si propone come ponte tra l’apprendimento accademico e la professione della danza, attraverso esperienze di palcoscenico e una consolidata rete di coreografi.

Il 21 e 22 marzo, la ŻfinMalta – National Dance Company conclude la Stagione Danza con Mortal Heroes, in cui Sita Ostheimer crea un’atmosfera al tempo stesso intima e sconfinata. Ne emerge uno spazio carico e pulsante, teso ma vivo, che sospende lo spettatore in uno stato di attesa. È qui, in questo regno emotivamente elettrizzato, che Mortal Heroes si dispiega come uno scontro emotivo: delicato ma esplosivo, aggressivo ma tenero. Nel processo creativo di Ostheimer, la trasformazione è perpetua. Gli inizi e le conclusioni si confondono, dando spazio a un ciclo incessante di metamorfosi. Così la coreografia è un luogo sempre rinnovato, dove l’eroico non risiede nella perfezione, ma nella vulnerabilità, nel coraggio e nella volontà di continuare.
Si rinnova anche quest’anno il dialogo con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, grazie al quale il percorso Danza del Teatro Alighieri include un appuntamento fuori abbonamento il 6 febbraio alle Artificerie Almagià: Impromptus: arie, danze e improvvisazioni si propone di esplorare nuove modalità di interazione tra movimento e suono, favorendo una relazione fluida e spontanea tra le due discipline in uno spazio creativo dove coreografi e musicisti lavorano fianco a fianco, con opere che nascono dall’improvvisazione e dalla reciproca ispirazione. In questo caso, accanto agli interpreti di Aterballetto, ci sarà un virtuoso fisarmonicista del calibro di Simone Zanchini.