Dall’11 al 29 novembre tornano alla Scala le architetture coreografiche di William Forsythe sulle musiche di James Blake
Con Prologue, The Barre Project e Blake Works I si conclude in grande stile la Stagione di Balletto 2024-2025
Dopo il Trittico Lander/Kylian/Béjart il viaggio tecnico e artistico che ha coinvolto danzatori e pubblico nella creatività dei maestri del Novecento proseguirà con Serata William Forsythe – The Blake Works, che nel 2023 ha visto il Corpo di Ballo scaligero diventare parte dello sviluppo creativo del grande coreografo.Dall’11 al 29 novembre l’attesissimo ritorno di questa produzione vedrà la Compagnia rinnovare in scena lo straordinario entusiasmo di due anni fa caratterizzato da un profondo senso di libertà, dinamismo e gioia nel superamento dei propri limiti che tutti gli artisti riconoscono nel lavoro fatto con Forsythe.
A coronamento del suo progetto di esplorazione nel tessuto musicale del compositore britannico James Blake, iniziato nel 2016, William Forsythe ha destinato nel 2023 al Balletto scaligero la prima versione completa di questo lavoro, in una nuova e inedita serata. Dopo aver rappresentato nel corso delle passate Stagioni alcuni dei suoi più famosi pezzi storici, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala è diventato protagonista di una nuova avventura creativa, una completa immersione nello stile di Forsythe che ha portato in scena le architetture coreografiche di Prologue, The Barre Project e Blake Works I. Proprio con Blake Works I, creato per il Balletto dell’Opera di Parigi nel 2016 ebbe inizio questo progetto; ognuno dei quattro Blake Work successivi è stato un progetto unico, con differenti selezioni musicali, coreografie e dimensioni degli ensemble con cui Forsythe ha lavorato.
La produzione per il Teatro alla Scala è stata la prima versione completa di questo lavoro, concepito da Forsythe come suite di balletti costruiti su pezzi di James Blake che spaziano dall’inizio della sua carriera fino a composizioni più recenti. Un compositore, ha sottolineato lo stesso coreografo, dalla solida base di studi classici e che rivela contrappunti e armonie straordinarie e sofisticate, capace di spaziare con piacevolezza tra strutture avvicinabili alle grandi composizioni classiche per balletto e i generi più contemporanei.
La serata si apre con Prologue, ouverture creata con i ballerini scaligeri sulla canzone Lindisfarne I, ripetuta più volte nel corso del lavoro e ogni volta con una diversa interpretazione coreografica: “ho dovuto elaborare uno schema di conteggio che consentisse alla danza e al silenzio strutturato di coesistere. La vera sfida – scrive Forsythe – è stata trovare quattro strategie diverse per ciascuna delle quattro sezioni. Ho ascoltato la musica molte centinaia di volte e mi ci sono voluti letteralmente dodici anni, dal 2011 al 2023, per trovare delle strutture che funzionassero. I ballerini hanno commentato di aver acquisito una sorta di “acutezza uditiva”, che, a loro dire, li ha tenuti in uno stato di costante attesa sospesa mentre danzavano”. In scena accanto ad alcune new entries, molti dei protagonisti della prima assoluta: Maria Celeste Losa, Martina Valentini in alternanza con Agnese Di Clemente, Domenico Di Cristo, in alternanza con Gabriele Corrado, Navrin Turnbull, Edward Cooper, Francesco Mascia, Saïd Ramos Ponce.
La prima parte della serata prosegue con The Barre Project, concepito al culmine della pandemia come omaggio alle schiere di ballerini che hanno cercato di mantenere le loro capacità professionali facendo esercizi a casa. Creato con Tiler Peck, Lex Ishimoto, Brooklyn Mack e Roman Mejia, fu filmato e trasmesso nel 2021 in streaming a un pubblico globale, affrontando le restrizioni sulla performance dal vivo di quel momento. “La coreografia di Barre Project – commenta Forsythe – non è una tradizionale o quotidiana disposizione di sequenze accademiche. È piuttosto un’esposizione rigorosa della logica cinetica di avvolgimento e svolgimento che sta alla base degli elementi più fondamentali del vocabolario del balletto classico”. Buzzard & Kestrel, Lullaby for My Insomniac, 200 Press sono le musiche: “Tradizionalmente, – prosegue Forsythe – l’accompagnamento musicale per il lavoro alla sbarra attinge a brani del repertorio classico dal metro regolare. In questo lavoro, Blake utilizza anche indicazioni di tempo abituali per riformulare diversi aspetti della composizione classica nelle sue strutture densamente contrappuntistiche”. Impegnati nelle varie recite Nicoletta Manni, Martina Arduino, Alice Mariani Maria Celeste Losa, Camilla Cerulli, Linda Giubelli, Marco Agostino, Christian Fagetti, Francesco Mascia, Gioacchino Starace, Mattia Semperboni, Frank Aduca, Edward Cooper, Alessandro Francesconi.

ph Brescia e Amisano
Chiude il programma Blake Works I su sette brani dall’album di Blake The Colour in Anything. “Blake Works I – sottolinea il coreografo – denota il mio profondo affetto per il linguaggio del balletto e fa rivivere diversi frammenti iconici di opere di grandi maestri del genere che hanno avuto una profonda influenza su di me durante i miei anni formativi”. Rimanda, nei costumi, alla tradizione accademica ed esplora le molteplici angolature di questa tradizione, che sta alla base di tutta la tecnica del balletto, ma dall’altro lato “celebra la deliziosa tensione che nasce dall’introduzione di un’eccezione coreografica alle regole convenzionali del balletto”. In scena un organico di 21 danzatori tra cui spiccheranno nelle varie reciteMartina Arduino, Alice Mariani, Marco Agostino, Timofej Andrijashenko, Gaia Andreanò, Caterina Bianchi, Agnese Di Clemente, Camilla Cerulli, Linda Giubelli, Maria Celeste Losa, Domenico Di Cristo, Christian Fagetti, Mattia Semperboni, Navrin Turnbull, Alessia Auriemma, Marta Gerani, Benedetta Montefiore, Martina Valentini, Frank Aduca, Edoardo Caporaletti, Emanuele Cazzato, Edward Cooper, Andrea Crescenzi, Alessandro Francesconi, Gabriele Fornaciari, Darius Gramada, Eugenio Lepera, Valerio Lunadei, Francesco Mascia, Alessandro Paoloni, Saïd Ramos Ponce, Gioacchino Starace.
William Forsythe (1949) è attivo come coreografo da oltre 50 anni; il suo lavoro ha riorientato la pratica del balletto dalla tradizionale identificazione con il repertorio classico a forma d’arte dinamica del XXI secolo. Forsythe ha danzato con il Joffrey Ballet e poi con lo Stuttgart Ballet, che lo ha nominato coreografo residente nel 1976. Nel 1984 ha iniziato un mandato ventennale come direttore del Ballett Frankfurt e successivamente ha fondato e diretto la Forsythe Company fino al 2015. Il profondo interesse di Forsythe per i principi fondamentali dell’organizzazione della coreografia lo ha portato a produrre una vasta gamma di progetti, che comprendono anche installazioni, film e creazioni basate sulle tecnologie digitali. Mentre i suoi lavori per il palcoscenico sono presenti nel repertorio delle principali compagnie di balletto del mondo, le sue installazioni sono presentate a livello internazionale in mostre e musei. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Leone d’oro della Biennale di Venezia e il premio teatrale tedesco “Der Faust” (2020), entrambi alla carriera. Nel novembre 2024 ha ricevuto il Kyoto Prize.
Il primo tributo della Scala risale al 1998, protagonista il Ballett Frankfurt (con Hypothetical Stream 2, Enemy in the Figure e Quintett) e la compagnia scaligera con Quartetto (in prima assoluta), Approximate Sonata e In the Middle, Somewhat Elevated, quest’ultimo ripreso anche nel 2001 e nel 2010, in una “Serata Forsythe” che vide anche, per la prima volta alla Scala e con i ballerini della Scala Herman Schmerman e Artifact Suite. La firma di Forsythe è tornata nei cartelloni scaligeri nel luglio 2021 con The Vertiginous Thrill of Exactitude, creata per il Ballet Frankfurt nel 1996, per la prima volta alla Scala all’interno della “Serata Contemporanea”. Il 2023 segna il debutto di Serata William Forsythe – The Blake Works V, che ha visto lo stesso Forsythe al lavoro con gli artisti scaligeri assieme agli assistenti coreografici Stefanie Arndt, Jodie Gates, Noah Gelber e Ayman Harper. Forsythe ha poi concesso alla Scala di portare in tour una parte di questa serata: nel luglio 2023 Blake Works (Excerpts) fu presentato al Festival Como Città della Musica e al Castello Sforzesco di Milano nelle iniziative “La Scala in città” e Blake Works I fu tra i titoli protagonisti della prima tournée del Ballo al Festival Chorégie d’Orange nel meraviglioso Théâtre Antique. Con il titolo The Blake Works, la produzione del 2023 ora torna in scena, con la ripresa curata dai maître scaligeri Laura Contardi e Massimo Murru (Prologue e The Barre Project),Lara Montanaro e Antonino Sutera (Blake WorksI) e la supervisione coreografica di Stefanie Arndt.