«Le donne e gli uomini, terreni e divini, mortali e immortali, che Dante racconta nella danza della Divina Commedia non sono corpi. Ma intelligenze, memorie, visioni, desideri, idee: anime. E le anime non pesano. Questa intuizione fisica e poetica è il fulcro da cui prende letteralmente il volo la messa in scena di Emiliano Pellisari».
Con queste parole il critico Sandro Cappelletto descrive lo spettacolo visionario della Compagnia di danza e arti performative NoGravity – fondata da Emiliano Pellisari – dal titolo Divina Commedia Reloaded, in programma al Teatro Celebrazioni di Bologna sabato 23 marzo alle ore 21.00.
Danza-illusione, danza-scultura, teatro figurativo, teatro fisico: nessuna definizione è mai riuscita a racchiudere da sola il mondo magico di NoGravity. La Compagnia ripropone e accorpa, in una nuova veste coreografica e tecnica, tre suoi pezzi singoli di repertorio – Inferno, Cantica e Paradiso, ispirati alle tre parti della Divina Commedia di Dante Alighieri – creando un’inedita produzione che svela questa volta gli studi e le esperienze che hanno portato alla realizzazione della sua arte. Da qui il titolo Divina Commedia Reloaded, che ha debuttato in Italia lo scorso novembre e che è reduce dal successo di un tour negli Stati Uniti.
Lo spettacolo – con le coreografie, le scene, i costumi e il disegno luci di Pellisari – rappresenta appieno lo stile e la poetica della Compagnia, ispirati all’arte del Rinascimento italiano, al teatro barocco, ma anche ai linguaggi del Novecento.
Divina Commedia Reloaded vede sei danzatori in scena, i quali – attorno alle tre cantiche dantesche – sfidano la gravità creando immagini straordinarie che emergono dal buio: un’esperienza onirica che invita lo spettatore a fare un viaggio dell’anima. Sono corpi umani che agiscono nello spazio, creando – con movimenti geometrici e a ritmo di musica – disegni e simboli, rappresentativi delle tre cantiche: nell’Inferno il linguaggio corporeo esplora la durezza, la crudeltà e il dolore dei dannati; nel Purgatorio i corpi hanno una connotazione mistica e legata piuttosto alla vita terrena; e infine nel Paradiso viene rappresentata l’incarnazione dell’universo filosofico e teleologico di Dante, con la meravigliosa concretezza visiva dell’arte contemporanea.
Nello spettacolo il disegno della luce, della musica e dell’illusione si fonde con la danza, l’atletica circense e il mimetismo, il tutto ispirato anche a figure e prospettive di artisti quali Kandinskij, Magritte, Dalí, Mondrian e Caravaggio.
Protagonista del balletto è Mariana Porceddu, in arte Mariana/P, diventata negli anni anche coreografa e direttrice di NoGravity – assieme a Pellisari – e che dello spettacolo è inoltre music designer.
Accanto a lei, nello spazio scenico, Eva Campanaro, Francesco Saverio Cifaldi, Giada Inserra, Leila Ghiabbi e Giovanni Bellucci.
Nella visione di Pellisari i danzatori si muovono sul piano orizzontale del palcoscenico e vengono nel medesimo tempo riflessi da un grande specchio, creando un secondo piano di azione che appare di fronte al pubblico. I due piani, orizzontale e verticale, coreograficamente congiunti insieme per mezzo di una tecnica singolare nel suo genere, si presentano nello stesso istante alla visione dello spettatore, generando un solo e unico spazio teatrale dove le regole della fisica vengono invertite.