A due giorni dall’attacco delle truppe militari di Putin in Ucraina, si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà al popolo ucraino e di condanna della guerra. Sono molti gli artisti che stanno manifestando il proprio dissenso e repulsione per quanto sta avvenendo.
La prima è stata una donna: Elena Kovalskaya. La direttrice del Teatro Statale Meyerhold di Mosca ha rassegnato le dimissioni e con coraggio ha dichiarato: “È impossibile lavorare per un assassino e riscuotere uno stipendio da lui”. La risposta del Teatro non si è fatta attendere e ringraziando la direttrice ha dichiarato:”Non possiamo tacere su questo e diciamo no alla guerra”.
Alexei Ratmansky, rinnomato coreografo russo formatosi all’Accademia del Bolshoi di Mosca, ha lavorato per i più grandi teatri del mondo. Diversi sono stati i lavori per il Teatro alla Scala, il più recente “Il lago dei cigni” nel 2016. Ratmansky che stava montando per il Teatro Bolshoi il balletto “L’arte della fuga” su musica di Bach, ha lasciato la Russia e sta raccogliendo sulla sua pagina Facebook le dichiarazioni di grandi artisti della danza tra quali Michail Baryšnikov, Alessandra Ferri , Natalia Osipova, lana Salenko, Isabelle Guerin e tanti altri.
Anche Laurent Hilaire, già étoile dell’Opera di Parigi, direttore del Teatro Stanislavki di Mosca si è dimesso non potendo più lavorare con serenità.
Molte sono quindi le proteste contro la guerra e l’invasore che giungono dal mondo dello spettacolo.
Molti teatri inoltre si illuminano di sera di giallo e azzurro, i colori della bandiera Ucraina: il teatro degli Arcimboldi di Milano, Il teatro Massimo di Palermo, così come tanti palazzi sedi delle amministrazioni comunali italiane. E’ ormai consuetudine: illumini un palazzo, un monumento ed i colori mandano un messaggio forte e chiaro.
Ma i personaggi famosi, gli artisti, i direttori d’orchestra, i coreografi, la maggior parte grandi comunicatori della propria immagine sui social, hanno solo il diritto o anche il dovere di comunicare da che parte stanno?
Il sindaco di Milano Sala ha chiesto al Direttore d’orchestra russo Valery Gergiev di prendere posizione. Se volesse essere coerente dovrebbe fare la conta di tutti gli artisti russi che nei prossimi mesi saranno presenti nei cartelloni della città meneghina, alcuni sono nomi di grido simpatizzanti del regime putiniano. A tutti chiederà di prendere posizione?