Ieri sera al Teatro alla Scala è andato in scena, in prima nazionale, Lo Schiaccianoci di Balanchine, una nuova produzione con scenografie e costumi firmate da Margherita Palli.
I dipinti nelle tonalità del blu/verde pastello per la casa Stahlbaum, del rosa bonbon che raffigurano intere pareti di dolciumi, simbologia di abbondanza
delle ricche case nobiliari russe di un tempo, hanno fatto da cornice al classico dei classici dei balletti.
Ed una vera magia si è vista con l’imponente albero di Natale che ha lasciato a bocca aperta i presenti in sala quando ad un certo punto ha iniziato a muoversi e ad ingrandirsi, quasi a volere inseguire con occhi misteriosi, le peripezie di Marie e del Soldatino che stavano fronteggiando l’esercito dei topi.
Il bosco ghiacciato tutto bianco e azzurro, di un biancore abbagliante, ha
strappato l’applauso del pubblico, così come improvvisi applausi si sono sentiti alla vista della arabesque della Fata Confetto (interpretata da Nicoletta Manni, precisa come sempre nella tecnica) che per un magico effetto veniva «trascinata» per mano dal bellissimo principe (Timofej Andrijashenko) come se scivolasse sulla punta della scarpetta su una lastra di ghiaccio.
E’ sembrato invece cozzare rispetto a gli altri costumi romantici e fantasiosi quello di Goccia di rugiada, ma in realtà qui la costumista ha colto in pieno l’esigenza del
coreografo che vedeva questo personaggio elegante e sexy destreggiarsi come se fosse in costume da bagno in un mare di fiori. Questa è una figura nuova per chi è abituato a vedere la versione Petipa o Nureyev , interpretata forse un po’ troppo frettolosamente da Martina Arduino che non è riuscita, probabilmente per la difficoltà ed il susseguirsi velocissimo dei passi, a rubare qualche tempo al fraseggio musicale risultando un po’ rigida e poco morbida nella sua danza esuberante.
Tanti i bambini dell’Accademia Teatro alla Scala in scena a rallegrare ed intenerire la platea.
Nel complesso possiamo affermare di aver visto un piacevolissimo Schiaccianoci. Sicuramente la Sig.ra Palli è riuscita nel suo duplice intento: quello di rispettare le volontà di George Balanchine ed incantare il pubblico del Teatro alla Scala, poiché la bellezza delle sue scenografie e costumi hanno stupito non solo i bambini ma anche gli adulti presenti facendoli meravigliare e dando così spazio al cuore bambino, sicuramente assopito ormai da chissà quanto tempo.