Dal 12 al 15 dicembre, presso la Sala Assoli di Casa del Contemporaneo (Napoli) avrà luogo Second Hand – Di Seconda Mano, la più longeva rassegna di danza contemporanea nel Sud Italia, ideata e diretta da Gabriella Stazio, direttrice artistica di Movimento Danza.
Il titolo provocatorio cita l’innovativa coreografia di Merce Cunningham del 1970, nella quale si assemblavano frammenti e spezzoni già “usati” in precedenti coreografie, per dar vita a un nuova creazione inedita: è con questo spirito che Second Hand porta in scena tanti “pezzi” coreografici e suite brevi di vari autori, soprattutto artisti under 35. Come per l’omonima opera di Cunningham, la rassegna non è solo un mix di coreografie ma un modo divertente di esplorare differenti possibilità e creare connessioni inaspettate, tra mondi e generazioni diverse, tra linguaggi e approcci apparentemente distanti, tra un “passato che è sempre presente”, come direbbe Martha Graham, e un futuro, prossimo o lontano, ancora da scrivere e scoprire.
Dalla prima edizione di Enterprise nel 1984 (prima rassegna di danza contemporanea organizzata da Movimento Danza) all’edizione 2024 di Second Hand sono trascorsi quarant’anni. Quarant’anni di nuova danza a Napoli, nel segno di Movimento Danza. Second Hand nasce nel 2025 e in 19 anni senza interruzioni, con 26 seguitissime edizioni e oltre 700 artisti ospitati, è riuscita a diffonde tantissime idee originali nel settore dello spettacolo dal vivo innescando confronti e dialoghi, tra autori locali, nazionali ed internazionali, sulla danza e sui temi culturali della contemporaneità. Prestigiosa ribalta per giovani autori e performer italiani, la rassegna è inoltre luogo di debutti per le residenze creative di Movimento Danza, con i bandi “Coreografi in Movimento” e, dal 2016, “Residanza – La Casa della Nuova Coreografia”.
Fra i protagonisti dell’edizione 2024, numerosi artisti e coreografi del panorama nazionale: Antonello Apicella (Associazione Campania Danza), Irma Cardano (Arb Dance Company – Associazione Arabesque), Claudio Prati e Ariella Vidach, Sara Lupoli (Movimento Danza), Patrizia Cavola – Ivan Truol (Compagnia Atacama) Claudio Malangone (Borderlinedanza 2016) Simona Bertozzi, Gabriella Stazio (Movimento Danza).
Giovedì 12 dicembre (ore 20:30), Antonello Apicella presenta la performance Origenìa, ispirata alla poesia La storia del mondo di Marco De Simone; lo spettacolo esplora l’affascinante concetto di Origine, congiunto alla femminilità, in una prospettiva penetrante e stimolante di connessione tra la Donna e la Terra con tutti i suoi elementi. La stessa serata ospiterà No Question di Irma Cardano (prodotto dall’Associazione Arabesque), un progetto artistico sulle quattro stagioni di Vivaldi – rivisitate con sonorità più moderne da un quartetto di musicisti napoletani – che nasce dal desiderio di reinterpretare la musica del 700 con l’espressività e la gestualità della danza contemporanea. Venerdì 13 dicembre (ore 20:30) Claudio Prati e Ariella Vidach porteranno in scena Hope, una riflessione sulla materialità del corpo in relazione alla rilevanza dei social network e della realtà virtuale. Sul palcoscenico della Sala Assoli anche I knew those people, lavoro di Sara Lupoli (prodotto da Movimento Danza) che si interroga sulla natura dei rapporti umani, ispirandosi al triangolo drammatico di Stephen Karpman.
La rassegna prosegue sabato 14 dicembre (ore 20:30) con Lost Solos di Patrizia Cavola e Ivan Truol (Compagnia Atacama), un insieme di assoli ispirati agli uccelli solitari raccontati nel libro Soli e Perduti di Eshkol Nevo. Il mito di Orfeo ed Euridice viene raccontato nel lavoro di Claudio Malangone (una produzione Borderlinedanza 2016): la performance Pari intervallonasce come sequel de Il Canto di Orfeo, nella visione letteraria di Cesare Pavese (L’inconsolabile dai Dialoghi con Leucò – 1947) per esprimere il dramma di Orfeo che ha ben compreso come la morte di Euridice rappresenti il definitivo concludersi di un’epoca. Domenica 15 dicembre (ore 18:00) previsti gli ultimi appuntamenti della programmazione con Sista di Simona Bertozzi, (Balletto Teatro di Torino) un lavoro sul movimento e la complicità delle due danzatrici Marta Ciappina e Viola Scaglione e Keywords n.5 di Gabriella Stazio (Movimento Danza), una struttura coreografica che si basa su “parole chiave” che rimandano a emozioni, sentimenti o movimenti, sempre diversi a ogni messa in scena.