Presentata la nuova sragione dell’Opera di Roma
La stagione si presenta con 12 nuove produzioni, di cui 9 di opera e 3 di danza; 14 titoli operistici, 8 balletti in sede, 3 tournée del Corpo di Ballo, una tournée dell’Orchestra e 4 concerti. Tre i titoli in più sia per l’opera sia per il balletto, per un totale di 13 serate in più rispetto alla scorsa stagione.
Gli spettacoli di danza spaziano dai grandi classici come Lo schiaccianoci e La Bayadère per arrivare a esplorare il Novecento e la contemporaneità con George Balanchine, Pina Bausch, Jerome Robbins, Jacopo Godani, Marco Goecke, Angelin Preljocaj e Benjamin Millepied.
«Doppio Sogno è il titolo che abbiamo scelto per la stagione 2025-26 – dice il Sovrintendente Francesco Giambrone – un riferimento al celebre racconto di Arthur Schnitzler, dove sogno e realtà si intrecciano e si rovesciano l’uno nell’altra, e che sintetizza l’essenza profonda della nostra proposta artistica e della visione che la guida. Il nostro è un teatro che non rinuncia all’immaginazione, che continua a credere nell’arte come spazio di elevazione, di incanto, di utopia; ma che al tempo stesso resta radicato nella materia viva dei tempi che viviamo, interrogando la realtà con lucidità e prendendo posizione“
Lo schiaccianoci apre la stagione natalizia
È il balletto natalizio per eccellenza ad aprire la stagione di danza 2025/2026: Lo schiaccianoci di Čajkovksij, nella visione fiabesca di Paul Chalmer, sarà in scena dal 17 al 31 dicembre 2025. Gli aspetti più oscuri e psicologici della trama originale lasciano spazio a un’atmosfera incantata, amata da adulti e bambini, dove – allo scoccare della mezzanotte di un magico Natale – sogni e desideri della giovane Clara prendono vita. Accanto alle stelle del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, i protagonisti saranno Chloe Misseldine, prima ballerina dell’American Ballet Theatre al debutto sul palcoscenico del Costanzi e Jacopo Tissi. Sul podio il direttore Nir Kabaretti si alterna con Carlo Donadio.
La Bayadère con le étoiles dell’Opéra di Parigi Sae Eun Park e Paul Marque
Dal 3 all’8 febbraio 2026 andrà in scena La Bayadère, nella versione coreografica di Benjamin Pech, creata proprio per l’Opera di Roma nel 2023, nel fortunato allestimento firmato da Ignasi Monreal per le scene e Anna Biagiotti per i costumi. Ispirato al poema indiano Sakuntala, un melodramma con numerosi intrighi d’amore, gelosia e tradimento, La Bayadère farà rivivere le passioni di Nikija, la baiadera innamorata e segretamente sposa del guerriero Solor. In scena le étoiles dell’Opéra di Parigi Sae Eun Park e Paul Marque, al loro debutto al Costanzi. La musica di Ludwig Minkus sarà diretta da Fayçal Karoui.
Tre prime romane con Neumeier / Godani / Millepied
Torna anche nella stagione 2025/26 il Trittico Contemporaneo, fortemente voluto da Eleonora Abbagnato, con tre titoli presentati per la prima volta a Roma. Spring and Fall di John Neumeier, creato per l’Hamburg Ballett nel 1991 sulla musica di Dvořák, gioca sull’ambiguità del titolo: primavera e autunno, ma anche caduta e recupero, secondo i principi fondamentali del movimento elaborati da Doris Humphrey. Echoes from a Restless Soul è una creazione del 2016 su brani per pianoforte di Ravel in cui Jacopo Godani cura anche coreografie, scene, costumi e luci. Chiude I Feel the Earth Move, nato per l’American Ballet Theatre nel 2017. Su musica di Philip Glass, il balletto di Benjamin Millepied inizia a sipario già alzato, mentre i macchinisti smontano le scene per poi proseguire sulle note di Einstein on the Beach. La direzione musicale è affidata a Daniel Capps.
Omaggio ad Angelin Preljocaj al Teatro Nazionale
Il Teatro Nazionale ospita la Serata Preljocaj, omaggio a uno dei coreografi più interessanti della scena contemporanea. Dal 14 al 19 aprile in programma tre suoi lavori. La serata si apre con La Stravaganza, ispirata alla sua esperienza personale di migrazione. A seguire, Annonciation che reinterpreta con poesia e forza l’episodio evangelico dell’Annunciazione. In chiusura Noces, che parte con una figura femminile bendata guidata verso il centro della scena, pronta a rivivere il rito del matrimonio. Musiche su base registrata.
Burn di A. J. Weissbard con la voce di John Malkovich all’Auditorium Parco della Musica
Nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, dal 28 al 30 aprile, debutta Burn, nuovo progetto di danza-teatro ideato da A. J. Weissbard, artista e scenografo di fama internazionale. Ispirato liberamente al dramma Burn This di Lanford Wilson, lo spettacolo affronta temi quali identità e trasformazione. Quattro coreografi, ciascuno con un proprio linguaggio, daranno vita ai protagonisti in una sorta di dialogo danzato, un incontro di stili e visioni che si contaminano per generare nuove forme espressive. Le musiche inedite su base registrata sono di Michael Galasso, mentre la voce narrante è quella di John Malkovich, interprete originale del ruolo di Pale nella versione teatrale del 1987.
Il Sogno di una notte di mezza estate firmato da Balanchine arriva per la prima volta al Costanzi
Per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma, dal 9 al 14 giugno, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, ispirato alla celebre commedia di Shakespeare. Creato nel 1962 per il New York City Ballet, il balletto in due atti combina narrazione e pantomima, con Puck come fulcro magico e ironico dell’azione. Una nuova produzione che arricchisce il repertorio classico della compagnia con un’atmosfera incantata grazie ai costumi e alle scene firmate da Gianluca Falaschi. Le musiche di Felix Mendelssohn Bartholdy saranno dirette da Karen Durgaryan.
Un omaggio ai Balletti Russi con Goecke / Robbins / Bausch
Dopo la pausa estiva, dal 27 ottobre all’8 novembre, arriva il secondo Trittico Contemporaneo della stagione: Goecke / Robbins / Bausch, omaggio ai Balletti Russi di Djagilev, che debuttarono in Italia proprio a Roma nel 1911. In programma Petruschka (2016) di Marco Goecke, moderna interpretazione del burattino russo con movimenti spezzati e scattanti su musiche di Stravinskij;
Afternoon of a faun (1953) di Jerome Robbins, racconto intimo dell’incontro di due danzatori in uno studio di danza, riflessi in uno specchio immaginario rappresentato dal pubblico: un moderno atto di narcisismo su musiche di Debussy; Le sacre du printemps di Pina Bausch (1975), poderosa e viscerale lettura del capolavoro di Stravinskij, dopo la prima apparizione al Caracalla Festival 2025, trasformerà il palcoscenico del Costanzi in un campo ricoperto di terra che avvolge corpi e volti. Dirige Andrew Litton.