TORINODANZA: Neighbours e Un discreto protagonista alle Fonderie Limone di Moncalieri
L’edizione 2022 di Torinodanza Festival prosegue con due spettacoli in prima nazionale: Neighbours di Brigel Gjoka, Rauf “Rubberlegz” Yasit e Rusan Filiztek, creato in collaborazione con William Forsythe, e Un discreto protagonista di Alessandra Paoletti e Damiano Ottavio Bigi, che saranno in scena venerdì 16 e sabato 17 settembre 2022 alle Fonderie Limone di Moncalieri.
Fonderie Limone Moncalieri – Sala Grande
16, 17 settembre ore 20.45 | Prima nazionale
BRIGEL GJOKA, RAUF “RUBBERLEGZ” YASIT, RUSAN FILIZTEK
(Albania/Regno Unito/Stati Uniti/Turchia)
NEIGHBOURS
coreografia e interpreti Brigel Gjoka, Rauf “RubberLegz” Yasit
creato in collaborazione con William Forsythe
compositore e musicista Rusan Filiztek (Accords Croisés)
luci Zeynep Kepekli
costumi Ryan Dawson Laight
Una produzione Sadler’s Wells con il supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels
coproduzione Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
I danzatori e coreografi Brigel Gjoka e Rauf “RubberLegz” Yasit hanno realizzato Neighbours con la collaborazione di William Forsythe. Lo spettacolo, di gusto minimalista e dalla forte portata sperimentale, nasce nell’incontro tra la break e la danza contemporanea. Gli interpreti giocano con le differenze tra i loro background e le affinità dei loro gesti per inventare un vocabolario coreografico comune, come un gioco di domande e risposte che esplora i legami e le diversità tra le loro pratiche e le loro origini – albanese per uno, curda per l’altro.
Rauf “RubberLegz” Yasit è un b-boy e pioniere del cosiddetto break astratto; Brigel Gjoka è un danzatore contemporaneo di formazione classica, esperto nelle tecniche di improvvisazione.
Si sono incontrati nel 2018 in occasione dell’ultima creazione di William Forsythe, A Quiet Evening of Dance. Hanno lavorato nello studio di Forsythe nel Vermont per cinque settimane: «Una delle prime richieste di Forsythe – dichiarano – è stata quella di creare le condizioni per conoscerci, suggerendoci di improvvisare insieme. Così gli abbiamo proposto il nostro materiale coreografico, senza ricevere alcun feedback su ciò che stavamo creando. Poi, a Londra, alla vigilia della prima di A Quiet Evening of Dance, Forsythe ci chiese di eseguire il nostro duetto e il pubblico lo accolse con grande entusiasmo. Quel brano è poi diventato parte integrante dell’opera finale che è diventato Neighbours». Un titolo che implica il senso della casa, o come lo definisce Rauf, «un po’ più di un’amicizia», con uno spazio e una storia condivisi e una tradizione di attenzione reciproca: «I nostri padri provenivano da terre confinanti e con gli amici albanesi con cui sono cresciuta dicevamo sempre che siamo come vicini di casa». Lavorando insieme, i due artisti hanno approfondito le riflessioni condivise sull’eredità culturale, i saluti familiari, le prese in giro tra amici. Per proseguire la loro comune ricerca e concludere il pezzo, i due coreografi/danzatori hanno coinvolto il musicista turco Rusan Filiztek, completando un percorso coreografico che attinge a storie ed esperienze personali, con toni e sfumature che ricordano le rispettive culture. Il risultato è uno spettacolo di ricerca, a tratti radicale, che sintetizza e incarna l’eccezionalità dei due interpreti/autori.
Fonderie Limone Moncalieri – Sala Piccola
16 settembre ore 22.15
17 settembre ore 19.30 e ore 22.15
Prima nazionale
DAMIANO OTTAVIO BIGI, ALESSANDRA PAOLETTI
(Italia/Polonia)
UN DISCRETO PROTAGONISTA
concetto e direzione Alessandra Paoletti, Damiano Ottavio Bigi
danzatori Damiano Ottavio Bigi, Lukasz Przytarski
Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
ONE DANCE WEEK Festival Plovdiv, Compagnia Simona Bucci/Degli Istanti
Damiano Ottavio Bigi (ex danzatore del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch) e Lukasz Przytarski (già performer di Krzysztof Warlikowski) si sono incontrati nella creazione Transverse Orientation di Dimitris Papaioannou. Sono gli interpreti di un pezzo creato dallo stesso Bigi e dalla regista e drammaturga Alessandra Paoletti, in cui due figure, immerse all’interno di una pagina bianca, entrano in relazione e poi in collisione, sviluppando rapporti e percorsi che si uniscono, si separano o si sovrappongono continuamente, in un gioco di riflessione e rispecchiamento che conduce nella dimensione simbolica del doppio. Per giungere a tale dimensione drammaturgica e creativa gli autori hanno avviato una ricerca intorno al tema del vuoto.
«Questa esplorazione ci ha condotto all’interno di due mondi solo apparentemente distanti: uno più matematico, legato agli aspetti scientifici, e uno più umano, connesso a una cultura remota, attraverso i miti fondativi – dichiarano gli artisti -. Abbiamo lavorato sul tempo, sul vuoto e il pieno, il denso e il rarefatto; sulla possibile relazione tra due figure attraverso rapporti geometrici e astratti, che ci siamo resi conto governare il macroscopico come il microscopico– dichiarano gli autori.
Abbiamo rivolto il nostro sguardo alla scienza, che nel corso dei secoli ha elaborato idee diverse, mutando di volta in volta la realtà, influenzando una visione del mondo, e riplasmando il nostro modo di percepirci, relazionarci e raccontarci. Le scoperte sulle origini dell’universo hanno ispirato la linea narrativa del nostro lavoro, che si è nutrito anche di altre storie, legate a differenti mitologie».
Immerse all’interno di una pagina bianca, le due figure sul palco entrano in relazione, e poi in collisione, sviluppando rapporti e percorsi che si uniscono, separano o sovrappongono continuamente, in un gioco di riflessione e rispecchiamento che conduce nella dimensione simbolica del doppio. Questo lavoro ha sollecitato una narrazione, che va al di là di una storia visibile: danza pura e frammenti di narrazione irrompono attraverso immagini legate ad alcune fra le storie più antiche, come pezzi di un’unica storia.