Il mondo del balletto in America è ancora ben lontano dal tornare alla normalità ma il New York City Ballet ha in serbo tuttavia delle grandi novità.
A causa della pandemia da Covid 19 e constatati attualmente ancora l’aumento dei contagi in America, le disposizioni governative non permettono al pubblico di tornare in teatro. Agli artisti però hanno la possibilità di lavorare e di esprimere il proprio lavoro in streaming.
Così dice il comunicato della compagnia newyorchese:
“Anche se non possiamo riunirci nella nostra casa del Lincoln Center questo autunno per assistere di persona all’abilità artistica e atletica degli incredibili ballerini della Compagnia, porteremo le esibizioni sul tuo schermo preferito con cinque settimane di programmazione digitale gratuita. A partire dal 29 settembre, trasmetteremo sei programmi di filmati di performance che coprono più di 25 opere acclamate. Quattro stream in onda il martedì alle 20:00 (ora di New York) esploreranno le opere dei nostri coreografi fondatori George Balanchine e Jerome Robbins, insieme ai punti salienti del repertorio contemporaneo della compagnia.
Inoltre, due programmi per famiglie, in onda sabato 10 e 24 ottobre alle 14:00 (ora di New York), sono stati curati con racconti e scappatelle giocose per incantare i nostri fan più piccoli. La stagione inizia con un programma tutto Balanchine, con Tschaikovsky Pas de Deux e “The Unanswered Question” di Ivesiana, oltre a estratti da Episodes, Liebeslieder Walzer, Symphony in C e Stravinsky Violin Concerto. Tutti questi spettacoli sono disponibili per una settimana dopo la messa in onda, su Facebook, YouTube e sul nostro sito web.
L’ultima settimana della nostra stagione autunnale digitale sarà caratterizzata da cinque anteprime mondiali, una delle quali debutterà ogni sera dal 27 al 31 ottobre, con le coreografie di Sidra Bell, Andrea Miller, Justin Peck, Jamar Roberts e Pam Tanowitz. Queste opere saranno disponibili per la visione a tempo indeterminato. Ci auguriamo che questi spettacoli virtuali forniscano un faro di luce e divertimento finché non saremo in grado di accogliere il pubblico a teatro.”