Prima di presentarvi la nuova stagione di balletto 2024/25 volevo elencarvi alcuni numeri interessanti sottolineati dal Sovrintendente e Direttore Artistico in uscita del Teatro alla Scala, Dominique Meyer.
Le donazioni da parte dei privati per l’anno 2023 sono state di 44 milioni e superano di gran lunga gli aiuti pubblici. Sono di 38 milioni le sponsorizzazioni. L’anno si chiude con un utile di 8,7 milioni e 132 milioni di patrimonio. Sono saliti i ricavi della biglietteria da 27 a 34 milioni e sono aumentate le saturazioni della sala del Teatro (94% per i concerti, 90% per la lirica e 89% per il balletto il quale, va detto, ha il reale problema della visibilità in alcune zone). A tale proposito si è pensato di disegnare per la seconda fila dei palchi uno sgabello più alto per migliorare la vista del palcoscenico e saturare anche i posti “più difficili” (ora si cerca lo sponsor!). Gli incassi medi a serata sono di € 236.000 ed un terzo del pubblico ha un’età al di sotto dei 35 anni.
Si è data grande importanza alla sostenibilità ambientale dimezzando l’utilizzo della carta e riducendo del 20% il dispendio energetico.
Dominque Meyer lascerà il Teatro alla Scala di Milano in ottima salute con numeri che rivelano obiettivi più che raggiunti.
Anche l’operato del direttore del Corpo di Ballo, Manuel Legris è risultato più che ottimo: ha dimostrato di aver portato la compagnia ad un livello altissimo mai raggiunto prima e con lui è cresciuta e anche poi sbocciata una nuova étoile, Nicoletta Manni, un riconoscimento ad una ballerina tutta italiana che mancava da tempo. Il direttore ha dichiarato che terminerà il suo mandato a novembre 2025, come da contratto, ma che non è nelle sue intenzioni di continuare a fare il direttore di compagnia, un impegno piacevolissimo ma molto gravoso che avrebbe potuto proseguire se al suo fianco fosse ancora rimasto l’amico fraterno Meyer. Al posto suo le “voci di corridoio” parlano già di un’eventuale Abbagnato o Bolle il quale ha dichiarato recentemente che sarebbe pronto a prendere il comando del corpo di ballo “perchè la Scala è casa mia”. Saranno state le parole un pò troppo frettolose di quest’ultimo a convincere definitivamente Legris, mai ancora interpellato dalle autorità, a lasciare?
La nuova stagione voluta dal maestro Manuel Legris si prospetta ancora una volta ben equilibrata tra coreografi classici e nomi contemporanei.
La nuova Stagione porta a frutto il valore delle recenti produzioni e consolida i grandi sforzi che hanno permesso nel 2023 di riportare in scena titoli del repertorio Scala assenti da tempo e di potersi fregiare di nuove creazioni appositamente realizzate per la Compagnia. Percorso che procede anche nel 2025, con una prima assoluta e cinque debutti scaligeri; nuovi ingressi in repertorio, sia sul versante classico che su quello più contemporaneo per una Stagione che conta otto programmi e un totale di tredici titoli, essendo alcune serate impostate a trittico, oltre allo spettacolo della Scuola di Ballo.
Il 2025 si apre con la ripresa più attesa nel periodo natalizio: Lo schiaccianoci nella coreografia di Rudolf Nureyev con lo storico allestimento di Nicholas Georgiadis, un classico che incanta la Scala dal 1969. L’étoile dell’Opéra di Parigi, Hugo Marchand, sarà artista ospite presente alle prime due rappresentazioni.
Sempre di Nureyev torna in scena a grande richiesta Il lago dei cigni nel mese di luglio, che giunse alla Scala per la prima volta nel 1990 con lo stesso coreografo nel ruolo ambiguo e speculare di Wolfgang/Rothbart.
È invece un debutto per la Scala Paquita, nuova produzione in omaggio a Pierre Lacotte; scomparso nel 2023, considerato uno “specialista” nella ricostruzione di balletti del repertorio romantico, diede nuova vita a questo balletto all’Opéra di Parigi nel 2001 e che ora per la prima volta permette alla Compagnia scaligera di avere una Paquita in repertorio, non avendo mai presentato il balletto nella sua interezza e per l’occasione con un nuovo allestimento di Luisa Spinatelli.
Sul fronte contemporaneo, a febbraio/marzo la Compagnia è impegnata nella prima assoluta di Carmen nuova creazione di Patrick de Bana sulle musiche di Rodion Ščedrin con la partecipazione della nostra étoile Roberto Bolle, incastonata in un trittico che vede la ripresa del gioiello coreografico di Angelin Preljocaj Annonciation (presentato alla Scala nel 2002 come unica compagnia italiana ad averlo in repertorio) e Solitude Sometimes di Philippe Kratz, creato lo scorso anno per i ballerini scaligeri su musiche di Thom Yorke e Radiohead.
Aprile vedrà gli artisti della Compagnia immergersi nello stile di uno dei coreografi più originali del nostro tempo, Edward Clug, con il debutto scaligero di Peer Gynt. Dall’omonimo dramma in versi di Henrik Ibsen e con le musiche di Edvard Grieg, fu creato per il Balletto di Maribor di cui Clug è stato danzatore, poi coreografo e dal 2003 direttore artistico, conquistando fama internazionale per il suo linguaggio originale e la sua ispirazione artistica. Peer Gynt è un balletto in due atti, narrativo ma onirico, per un viaggio fisico e interiore con un evocativo impianto teatrale, un lavoro potente e avvincente, che coinvolgerà Corpo di Ballo, Orchestra e Coro dell’Accademia.
A due grandi del Novecento saranno dedicati i mesi autunnali: settembre e ottobre nel nome di John Neumeier con il trittico Aspects of Nijinsky, che vedrà per la prima volta alla Scala la sua originale lettura di tre capolavori Le Pavillon d’Armide, Petruška e L’après-midi d’un faune, simboli del fermento creativo dei Ballets Russes e dell’astro più splendente di questa rivoluzionaria avanguardia; in novembre la Serata William Forsythe – The Blake Works, che nel 2023 proprio alla Scala e con un inedito per la nostra compagnia ha portato a coronamento un progetto settennale di esplorazione nel tessuto musicale di James Blake.
A questa programmazione si aggiunge anche per il 2025 il Gala Fracci, che giungerà alla sua quarta edizione; ad ogni Stagione questo evento permette di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile e di convogliare sempre più in questa serata, accanto a pietre miliari del repertorio, uno sguardo al nuovo e alla creatività contemporanea. Lo stesso spirito anima anche lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, tradizionale appuntamento scaligero dei giovani allievi.
Per dare il giusto risalto alle importanti musiche dei balletti della Stagione è imprescindibile la collaborazione con i direttori d’orchestra: anche questa Stagione ci permette di proseguire il rapporto di collaborazione e fiducia instaurato con diverse bacchette ˗ tornano Valery Ovsyanikov, Paul Connelly, Vello Pähn, Simon Hewett ˗, ma anche di inaugurare una nuova collaborazione, con Victorien Vanoosten, che prima volta salirà sul podio per il balletto scaligero.