Da marzo 2020 il Teatro alla Scala avrà un nuovo sovrintendente, Dominique Meyer, attualmente alla guida della Staatsoper di Vienna. Il periodo di collaborazione tra quest’ultimo ed il sovrintendente uscente, Alexander Pereira, per il passaggio delle consegne, è comunque già iniziato. In questi mesi, infatti, sono previsti numerosi incontri e collaborazioni a distanza.
Oggi sul Corriere della Sera viene pubblicata un’ intervista al nuovo sovrintendente dove gli viene chiesto principalmente quali siano le sue prime impressioni e quali opere vorrà avere nel prestigioso teatro meneghino. Quasi un’ intera pagina dedicata ai suoi pensieri di cui neanche uno dedicato al balletto.
Dunque ci risiamo: quando si dice Scala si pensa all’opera e si dimentica il resto. E dire che Pereira aveva tentato di dare una maggiore attenzione al balletto. Per esempio, il sovrintendente aveva preteso che le conferenze stampa di presentazione della nuova stagione lirica e balletto si svolgessero in date separate, e non assieme come avveniva un tempo, per dare il giusto risalto e spazio proprio al balletto. Aveva inoltre cercato di avvicinare il pubblico della musica a quello della danza (e viceversa) dando annualmente mandato ad un coreografo, sempre diverso, di creare un balletto su musica da camera. A dire il vero non sempre sono state delle scelte che hanno aiutato a promuovere l’arte tersicorea poiché erano combinazioni che probabilmente avrebbero dato i loro frutti a più lungo termine. Possiamo però asserire che sicuramente vi è stata la volontà di provare a dare nuovo slancio alla danza e vi è stato certamente il tentativo di riavvicinare due mondi solo in apparenza distanti: quello degli appassionati di lirica e quello degli amanti della danza.
Vorrei che le dichiarazioni di Meyer che non contemplano il balletto, riportate oggi sul giornale, siano semplicemente risposte puntuali a domande poste dal giornalista che, evidentemente, di danza non sa niente o non è interessato. Comunque sia questo non è un bel segnale perché nel Teatro prestigioso non ci sono solo i cantanti ma anche i ballerini. Come dire: ci sono sempre la LIRICA e la danza, due mondi ed attenzioni diverse nonostante queste convivano sotto lo stesso tetto.
La foto di oggi pubblicata insieme all’intervista ritrae Dominique Meyer in mezzo a delle danzatrici quasi a voler dire: “scusate non c’era spazio per parlare anche di voi ma per (tra) voi io ci sono”. Sperem!