“Ho perso il filo” è il nuovo spettacolo di Angela Finocchiaro con la regia di Cristina Pezzoli, in questi giorni in scena al Teatro Manzoni di Milano.
L’attrice racconta che, stimolata dai figli che l’accusano di recitare sempre allo stesso modo, ha tentato di creare uno spettacolo diverso ed inedito.
Sulla falsariga del mito di Teseo, Angela intraprende questa nuova avventura: il risultato è un monologo esplosivo.
Un gomitolo gigante l’aspetta in scena, è il filo di Arianna che le dà il coraggio per entrare nel labirinto dove è rinchiuso il Minotauro. Qui deve affrontare diverse prove che l’obbligano a fare fronte alle proprie ansie ed ad esprimere le sue paturnie quotidiane, che sono poi quelle di tutti noi. Le paure non sono solo pensieri ma creature temibili impersonate da sei bravissimi ballerini diretti dal coreografo franco-algerino Hervé Koubi. I brani danzati sembrano proprio essere tratti dal suo grande successo “Les nuits barbares ou les premiers matins du monde”.
Azzeccatissima la scenografia di Giacomo Andrico, fatta di muri di fili che salgono e scendono, scorrono a destra o a sinistra che, oltre a movimentare la scena (e darci sicurezza riportandoci al famoso “filo”), servono come schermo di un cinema sul quale vengono proiettate le parole di un “muro parlante” in continuo dialogo con la protagonista.
Si ride dalla prima battuta fino all’ultima trascinati da una Finocchiaro che non lascia praticamente mai la scena, partecipando in maniera burlesca ai diversi balli per poi abbandonarsi ad un Sirtaki (danza popolare di origine greca) finale che, come da tradizione, è un crescendo di musica e movimenti.
Resta forse un tentativo estremo di non deludere i figli e di dare loro un messaggio per la vita: inutile fare finta di niente, lasciare scorrere il tempo senza tentare di affrontare le nostre paure. Se poi combattiamo senza imbracciare la spada e combattiamo per il “green” ancora meglio! (Questa non ve la spiego correte a teatro e capirete).