locker_room, andato in scena ieri sera al Teatro Fontana di Milano, è un progetto che esplora la mente ed il corpo nel luogo in cui si prepara ed al quale poi ritorna l’atleta prima di scendere in campo: lo spogliatoio.
Alessandro Bonacina, dal fisico imponente, ben rispecchia l’atleta immerso nella solitudine di questa stanza chiusa, isolato dagli occhi del pubblico giudicante, avvolto dal silenzio e nell’oscurità dei pensieri angoscianti che trafiggono l’uomo prima di affrontare la sfida agonistica.

Diretto dal coreografo Giovanni Careccia il ballerino si muove tra gesti atletici e movimenti fluidi avendo un’unica missione, cioè quella di andare oltre, e di perseguire la continua ricerca di superare se stesso ad ogni performance.
Il protagonista in scena è ora atleta, ora artista, ed in entrambi i casi si allena per migliorarsi e superarsi, ripete quanto studiato e provato più e più volte, si dispera, si ritrova da solo a contare su se stesso.
locker_room è il tentativo riuscito di voler raffigurare entrambe le figure l’atleta , l’artista sotto la stessa luce .
Lo sport è una tortura? Si domanda una voce in sottofondo. E la danza lo è altrettanto? È concesso fallire? Ci si dispera dopo il fallimento o ci si dispera per paura di fallire?