Verso nuove pratiche di welfare culturale tra danza e longevità.
Il 19 settembre a Milano prende il via il progetto del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto che promuove il movimento come strumento di benessere, inclusione sociale e rigenerazione urbana, rivolto alla popolazione over 65
Over Dance Milano è un progetto ideato dal Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto e dalla Fondazione Ravasi Garzanti, con il supporto del Comune di Milano e di una rete di Case di quartiere e centri culturali. Si propone come un modello innovativo di welfare culturale, che utilizza la danza come strumento di benessere, inclusione sociale e rigenerazione urbana, rivolto alla popolazione over 65.
In una società che invecchia rapidamente, Over Dance Milano propone un modello di welfare culturale che unisce arte, benessere e comunità, trasformando i luoghi di aggregazione in spazi di creazione e cura. Il progetto nasce con l’intento di promuovere la partecipazione di over 65 ad azioni culturali, riconoscendo nella danza uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone. Al tempo stesso, agisce per contrastare solitudine e isolamento sociale, creando occasioni concrete di relazione e partecipazione. Portare l’arte fuori dai teatri, nei luoghi della vita quotidiana, significa avvicinare la cultura a chi spesso ne è escluso, attivando spazi di espressione e appartenenza all’interno del tessuto sociale.
Il progetto è finanziato da Fondazione Cariplo, con il sostegno della Direzione Welfare e Salute dell’Area Salute e Servizi di Comunità del Comune di Milano.
Attraverso un percorso di laboratori artistici e restituzioni pubbliche, il progetto coinvolge tre Case di quartiere (Zante, Aldini, Il Giardino) e tre istituzioni culturali (Teatro Franco Parenti, BAM Biblioteca degli Alberi di Milano, Fondazione Feltrinelli), creando un ecosistema diffuso tra centro e periferia.
Il cuore del progetto sono i laboratori di danza gratuiti nelle case di quartiere, guidati da coreografi e coreografe che lavorano con i partecipanti nella costruzione di percorsi artistici inclusivi. Ogni laboratorio si conclude con una restituzione pubblica in uno spazio simbolico della città: il percorso presso la casa di quartiere Zante, curato da Lara Guidetti, avrà il suo esito al Teatro Franco Parenti; quello presso l’ Aldini, guidato da Carlo Massari, sarà presentato alla BAM – Biblioteca degli Alberi; il laboratorio della casa di quartiere Il Giardino, curato da Ivana Mastroviti, maître di Aterballetto, troverà espressione finale presso la Fondazione Feltrinelli.