La seconda settimana del Festival MILANoLTRE prosegue venerdì 6 ottobre (sala Fassbinder ore 20.30) con gli autori e autrici emergenti nella sezione Vetrina Italia Domani che quest’anno accoglie due progetti.
Una serata che accosta il lavoro della giovane Camilla Montesi, Caronte, selezionato nell’ambito della Rete AnticorpiXL (di cui MILANoLTRE è partner dal 2022), un solo che poggia le fondamenta sulla figura mitologica da cui prende il titolo e tenta di racchiudere in sé un nome, un viaggio, un desiderio. La ferocia illuminata, forza apparentemente distruttiva, si spoglia del suo aspetto demoniaco per assumere quello silenzioso del guardiano, strumento di accesso al superamento di un confine. Una narrazione silenziosa che decostruisce l’immaginario dell’inferno come luogo ultraterreno: “I diavoli sono gli uomini che guardano e il loro forcone lo sguardo”. Il pensiero di Sartre, punto cardine del processo creativo, si declina l’importanza della figura dell’altro nella definizione di fragilità, cifra e misura della sua esistenza. Gli altri sono un mezzo per conoscersi, i loro occhi luogo in cui riflettersi e ci porta a chiederci cosa succede quando non riusciamo a sottrarci da questo riflesso. A seguire Dear Chatbot creazione selezionata da CIMD – Incubatore per futuri coreografi, Festival Danza Estate e MILANoLTRE e firmata da Silvia Galletti. Dear Chatbot è un progetto coreografico in cui l’interazione con CHARLIE* mette in moto un meccanismo performativo di volta in volta variabile di cui lo spettatore è testimone e partecipe. CHARLIE è un_ chatbot sperimentale ideato in collaborazione con un esperto di intelligenza artificiale. Intelligenza umana e non-umana, individuale e collettiva, si interscambiano dando vita ad un processo parcellizzato, meccanico ed infinitamente riproducibile che interroga come esploriamo e abitiamo il gioco della creazione. Al termine dello spettacolo si terrà un Talk intitolato Creatività e Intelligenza Artificiale, tra mito e realtà, condotto da Pier Vittorio Mannucci (Assistant Professor – Università Bocconi)
Sabato 7 ottobre (sala Shakespeare ore 20.30) per la prima volta al festival arriva il duo Panzetti/Ticconi, sostenuto dalla rete nazionale Jump, con Insel, liberamente ispirato alla ricerca del geografo e storico Jared Diamond, e nel quale quattro performer abitano lo spazio immaginario di un’isola deserta ricordando il carattere del naufrago o dell’esilio, incarnando un “distacco dal mondo”. La condizione geografica è un riferimento simbolico per volgere lo sguardo all’individuo e l’inevitabile incontro con la propria ombra: l’impatto fisico del naufrago su un’isola deserta e la caduta nel profondo della propria interiorità, sono in Insel collisioni equivalenti.
Due dei performer sono due figure, sorvegliate dalle loro ombre – gli altri due danzatori – e trovano nel monologo l’unico canale espressivo. Compiaciute dai loro stessi toni sofferenti non contemplano la presenza dell’altro ma inscenano il dramma del proprio narcisismo.
Le ombre si estendono come oscurità maestosa e voce, una voce antica, profonda, che con vibrazioni telluriche dissestanti scardina ogni tipo di protagonismo egoico e lascia spazio, tra il terreno sformato e scosso, al possibile emergere di una comunità. Il lamento, da solitaria narcisistica espressione del singolo, si struttura in cadenzati gesti collettivi. Le prefiche conducono il rituale, mentre la voce dell’isola accompagna e lenisce.
Questo processo è accompagnato dalla voce di Gavino Murgia, si ispira alla tradizionale tecnica del Cantu a Tenore una forma di canto polifonico originaria dell’isola di Sardegna.
Piazza Santa Francesca Romana, in zona Porta Venezia a Milano, da tempo punto di ritrovo per gruppi di danza contemporanea, k-pop e L.A. style, domenica 8 ottobre diventa palcoscenico del Festival con SPEEED,ideato da Parini Secondo e Alberto Ricca/Bienoise e ispirato al fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni 90 nei club di Tokyo. Un quartetto di girls abiterà la piazza remixando idee trovate online, assemblando coreografie attraverso il campionamento e sfruttando le potenzialità dell’open source.
In origine, gli appassionati apprendevano le sequenze attraverso l’acquisto di tutorial in VHS oppure direttamente nei club, dove gli esperti insegnavano le nuove coreografie al pubblico prima di una serata; attualmente, l’archiviazione digitale le ha rese reperibili anche online, dove già risiede la ricerca di Parini. Il metodo sviluppato dal collettivo consiste nella costruzione di un database di coreografie ricavate da video-tutorial, studiate dalle danzatrici individualmente seguendo una scaletta comune: SPEEED prende forma adattando queste sequenze coreografiche dell’epoca alla musica originale scritta da Alberto Ricca/Bienoise.
SPEEED è un lavoro mimetico perchè copia fedelmente la sua fonte d’ispirazione: le danzatrici in scena ti stimolano ad agire, uno schiaffo a 160 bpm ti lancia in una centrifuga di puro e genuino entusiasmo dove automobili da tuning suonano dell’Eurobeat a volume altissimo.
La giornata si conclude in sala Fassbinder alle 18.00 con la seconda edizione di AFFOLLATE SOLITUDINI TEENS – 8 soli il progetto dedicato alla giovane creatività emergente a cura degli studenti di Accademia Susanna Beltrami/DHHD/DanceHaus, il Liceo Coreutico Tito Livio, il Centro Aida e il Centro ArteMente e che quest’anno risponderà con 8 soli alla domanda: “Qual è la vostra danza nella bottiglia?”. Otto dances in a bottle, create a partire dalle immagini e dagli immaginari del nostro presente.