Al Teatro Costanzi va in scena Serata Philip Glass
Un omaggio al compositore statunitense unito al glamour dei costumi ispirati a Dior
Serata Philip Glass in scena al Teatro Costanzi da venerdì 29 marzo a martedì 2 aprile 2019 è un omaggio al famoso compositore statunitense che – attraverso le sue opere, sinfonie, composizioni e numerose collaborazioni con artisti che vanno da Twyla Tharp ad Allen Ginsberg, da Woody Allen a David Bowie – ha esercitato un impatto straordinario e senza precedenti sulla vita musicale e intellettuale del nostro tempo.
Il programma è composto da tre titoli interpretati dalle étoiles, i primi ballerini, i solisti e il Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato che sarà in scena con il guest artist Friedemann Vogel.
La serata si apre con Hearts & Arrows di Benjamin Millepied mai presentato prima d’ora al Teatro Costanzi. Si tratta del secondo titolo della trilogia Gems del ballerino e coreografo francese di fama internazionale, una rivisitazione del trittico di George Balanchine Jewels del 1967 nata dalla collaborazione tra la sua compagnia di danza L.A. Dance Project e la Maison Van Cleef & Arpels.
Creato sul quartetto per archi n.3 (Mishima) di Philip Glass, Hearts & Arrows debutta nel 2014 all’Olympia Theater di Miami, anticipato nel 2013 da Reflections e seguito nel 2016 dall’ultimo capitolo On the Other. Otto danzatori danno vita a movimenti e interazioni passando da momenti di insieme ad assoli e pas de deux. La musica è su base registrata.
Si continua con un altro cameo, per la prima volta al Teatro Costanzi, Glass pieces di Jerome Robbins, ballerino, regista e coreografo statunitense che ha saputo mescolare alla perfezione una solida ed elegante vocazione neoclassica con uno spirito dinamico e brillante, tanto da essere definito allo stesso tempo come il più grande tra i coreografi di balletto di origine americana e il miglior coreografo di Broadway.
La creazione debutta il 12 maggio 1983 al New York State Theater, con il New York City Ballet. Si tratta di un lavoro altamente formale, articolato in tre sezioni, dove Robbins sovrappone a un vocabolario tradizionale concetti provenienti dalla postmodern dance e costruisce schemi di movimento e ritmi visibili che traducono in architettura fisica le musiche di Philip Glass: Rubrice Façades (dall’album Glassworks), accanto a degli estratti dall’opera Akhnaten. Il risultato è un sofisticato linguaggio moderno che è allo stesso tempo ipnotico e carico di energia, quella di ben quarantadue ballerini in scena. Le scene sono dello stesso Jerome Robbins con Ronald Bates, i costumi di Ben Bensone le luci sono di Jennifer Tipton. Dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il Direttore Carlo Donadio.
Maria Grazia Chiuri, in collaborazione con Eleonora Abbagnato, ha creato i costumi di Nuit Blanche, uno dei tre balletti pensati in omaggio a Philip Glass, in occasione dell’evento ideato dal Teatro dell’Opera di Roma (in programma dal 29 marzo al 2 aprile 2019) per celebrare il musicista-compositore. Per questo eccezionale progetto Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra national de Paris e Direttrice del balletto del Teatro dell’Opera di Roma, si esibirà sul palco accanto al ballerino étoile Friedemann Vogel, in una coreografia immaginata dal francese Sébastien Bertaud.
Appassionata di danza da sempre, proprio come Christian Dior a suo tempo, Maria Grazia Chiuri vede in quest’arte un gesto liberatorio che si esprime con il movimento del corpo. Lo scorso settembre ha collaborato con la coreografa Sharon Eyal per la performance che ha punteggiato la sua sfilata di prêt-à-porter primavera-estate 2019, dedicata alla danza e alle pioniere di questa disciplina, come Isadora Duncan o Loïe Fuller. Artiste all’avanguardia che hanno sfidato e rotto le convenzioni per definire una nuova visione della bellezza. Ritrovando le atmosfere rappresentate nella campagna della collezione Dior, Maria Grazia Chiuri ha risposto con entusiasmo all’invito di Eleonora Abbagnato.
La progettazione dei costumi di Nuit Blanche è stata l’occasione per la Direttrice artistica di approfondire maggiormente la sua visione creativa, dove danza, cultura e moda si incontrano. «Ammiro Eleonora Abbagnato da anni. È un’artista straordinaria che ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi. Rappresenta una grande fonte d’ispirazione per le donne della nuova generazione. La sua carriera, proprio come la mia, si è plasmata tra l’Italia e la Francia: un particolare che ci avvicina», confida la Direttrice artistica delle collezioni donna di Dior.
Come per la ricerca sulla collezione dedicata a quest’arte del movimento che le è cara, il lavoro di Maria Grazia Chiuri trova origine in una riflessione sulle specificità dei corpi delle ballerine e dei ballerini. La creazione dei costumi dei sedici ballerini e ballerine, tra cui le due étoile, si articola così attorno a definizioni contemporanee di femminile e di maschile, attraverso la scelta di materiali leggeri e morbidi che rispondono al meglio alle esigenze tecniche ed estetiche della danza. La maglia e il tulle si sovrappongono per comporre tute e completi al tempo stesso funzionali e fiabeschi. L’ampia gonna dell’étoile Eleonora Abbagnato è punteggiata da romantici fiori di seta disseminati tra due strati di tulle, che ricordano quelli conservati negli erbari, un riferimento floreale emblematico che rende omaggio all’heritage Dior. Le due étoile della danza Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel portano simbolicamente costumi color madreperla, finemente iridescenti, mentre il corpo di ballo appare come un caleidoscopio di differenti colori cipriati, ricoperti da tulle nero, come una nuvola impalpabile che evidenzia la dimensione scenografica della performance.