5 spettacoli, da febbraio a ottobre, al TCBO Comunale Nouveau di Bologna con coreografi come Lucinda Childs, Angelin Preljocaj e Crystal Pite.
Stelle del balletto quali Eleonora Abbagnato, protagonista dell’omaggio a Ravel nei 150 anni dalla nascita, e Sergio Bernal, che con lo spettacolo SER fonde il flamenco con il balletto classico e la danza contemporanea. E ancora Aterballetto, MP3 Dance Company e Ballet Preljocaj
Si conferma una Stagione di respiro internazionale, con uno sguardo sempre rivolto anche alle eccellenze nazionali, quella di Danza del Teatro Comunale di Bologna, che anche nel 2025 propone cinque spettacoli al Comunale Nouveau, da febbraio a ottobre: protagonisti grandi coreografi di fama mondiale, come Lucinda Childs, Angelin Preljocaj e Crystal Pite, stelle del balletto, quali Eleonora Abbagnato e Sergio Bernal, e compagnie di riferimento nel panorama odierno.
A inaugurare il cartellone il 6 febbraio alle ore 20.30 (con replica il 7 febbraio alle 20.30) è un trittico ideato dal Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto, composto da due coproduzioni con il Teatro Comunale di Bologna – Solo Echo della pluripremiata coreografa canadese Crystal Pite, riallestimento della creazione del 2012 danzato dalla compagnia Aterballetto in prima italiana, e Glory Hall di Diego Tortelli, tra i più creativi coreografi del panorama nazionale, nuovo allestimento proposto in prima assoluta – cui si aggiunge Reconciliatio, passo a due femminile firmato dal grande coreografo Angelin Preljocaj, presentato lo scorso settembre a Bologna nella Basilica di San Petronio in occasione di “Memorare ’24”. L’amore, la perdita e l’accettazione sono al centro di Solo Echo, ispirato a due sonate per violoncello e pianoforte di Johannes Brahms e alla poesia “Lines for Winter” di Mark Strand. Il duetto prescelto per raccontare il tema della riconciliazione in Reconciliatio è tratto da Suivront mille ans de calme (Seguiranno mille anni di calma) – un lavoro caratterizzato da una vena poetica e impressionista, ispirato a una lettura assidua ma non letterale dell’Apocalisse – e scorre sulle note della celebre Sonata “Al chiaro di luna” di Ludwig van Beethoven. Glory Hall è invece un viaggio sensoriale e ribelle in un luogo di mezzo, sospeso tra luce e oscurità, sulle sonorità post-rock del gruppo Godspeed You! Black Emperor.
Evoca l’affascinante cultura iberica e lo spirito gitano lo spettacolo SER di e con Sergio Bernal, in programma il 20 marzo alle 20.30 (con replica il 21 marzo alle 20.30), capace di fondere il flamenco tradizionale con il balletto classico e la danza contemporanea, creando una narrazione introspettiva frutto di una lettura personale. Lo spettacolo, che vede le coreografie dello stesso Bernal, di Ricardo Cue, Carlos Romero e José Manuel Álvarez, esplora temi di identità, radicamento e trasformazione. Accanto alla star del balletto spagnolo – reduce dal successo del tour americano a New York, in Florida e in California e protagonista a Bologna anche ora a fine dicembre nel Gala Les Étoiles – danzano Cristina Cazorla, Carlos Romero e Ana Sophia Scheller. A suonare dal vivo l’Orquesta Cruz Diez, con la voce di Antón e della cantaora Paz de Manuel; alla chitarra Daniel Jurado e alle percussioni Javier Valdunciel.
Dedicato al compositore americano pioniere della musica minimalista è lo spettacolo dal titolo “Philip Glass – Études”, che arriva per la prima volta a Bologna il 23 e il 24 settembre alle 20.30 in una nuova versione per gli spazi del Nouveau, dopo essere stato presentato in anteprima all’Auditorium della Nuvola di Roma come “Dancing Glass” nell’ambito del programma EUR Culture. Nato nel 2024 in occasione della nuova pubblicazione dei 20 Études per pianoforte interpretati direttamente da Glass sul suo strumento e nella sua casa di Manhattan, a trent’anni dall’uscita della prima serie di “Studi” nel 1994, il progetto di Change Performing Arts e MP3 dance project vede la curatela artistica di Lucinda Childs per la danza e di Oscar Pizzo per la musica. Leone d’oro per la danza alla Biennale di Venezia, la leggendaria coreografa newyorkese torna a collaborare con il Comunale dopo Relative Calm del 2022, realizzato insieme a Robert Wilson. L’innovativo progetto vede risuonare 12 Études di Glass in dialogo con altrettante creazioni originali commissionate ad autori, coreografi, musicisti e video-artisti internazionali. Oltre a Childs, a firmare le coreografie sono chiamati Cassi Abranches, Shintaro Hirahara e Michele Pogliani, mentre curano la video-arte Shirin Neshat, Hiroshi Sugimoto, Fabio Cherstich e il collettivo Anagoor. Al pianoforte Simone Sgarbanti – grazie alla collaborazione con l’Accademia Pianistica della Fondazione Accademia Internazionale di Imola Incontri con il Maestro – e al kannel, strumento tradizionale estone, Anna Liisa Eller, oltre agli arrangiamenti originali di Kudsi Erguner e Philip Miller. Lo spettacolo è commissionato e co-prodotto da EUR Spa per EUR Culture, EESTI Kontsert/Tallinn Estonia, CSIAF China Shanghai International Arts Festival e Teatro Comunale di Bologna, in collaborazione con Pomegranate Arts e Dunvagen di New York.
Due titoli saranno poi in programma nel mese di ottobre. Il 18 ottobre alle 20.30 e in replica il 19 ottobre alle 16.30, sale sul palco del Nouveau il Ballet Preljocaj con “Le Lac des Cygnes” nella rilettura audace di Angelin Preljocaj creata nel 2020 per 26 ballerini. A partire dal capolavoro del balletto classico “Il lago dei cigni”, composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij e coreografato da Marius Petipa e Lev Ivanov, l’artista francese di origine albanese – che vanta collaborazioni con l’Opéra di Parigi, il New York City Ballet e il Teatro alla Scala – ha affiancato alla musica originale arrangiamenti contemporanei del collettivo 79D, rivisitando il mito della ballerina-cigno. I video sono di Boris Labbé, le luci di Éric Soyer e i costumi di Igor Chapurin. Da quando ha fondato la sua compagnia nel 1985, oggi composta da 30 danzatori, Angelin Preljocaj ha creato 61 lavori coreografici, che vanno dagli assoli a formazioni più ampie. Il Balleto si esibisce in circa 120 date all’anno in tournée, in Francia e all’estero.
Infine, omaggia il compositore francese nei 150 anni dalla nascita l’inedito balletto “Boléro – Ravel”, che segna il ritorno al Comunale dell’Étoile Eleonora Abbagnato dopo l’ultima partecipazione straordinaria con la Martha Graham Dance Company nel 2023. Il 29 e 30 ottobre alle 20.30 la “stella” italiana – che è anche direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma – è protagonista della nuova produzione ideata da Daniele Cipriani a partire dalla musica di Maurice Ravel e dai balletti che le sue note hanno ispirato. Lo spettacolo, che si avvale delle coreografie di Simone Repele e Sasha Riva – noti sulle scene internazionali per la loro capacità di coniugare il classicismo con un’estetica contemporanea – ripercorre le principali tappe della vita e delle composizioni di Ravel, straordinario innovatore del linguaggio musicale e del balletto, anche per la collaborazione con personaggi leggendari come Sergej Djagilev, Vaclav Nižinskij e Ida Rubinštejn. E proprio per la grande danzatrice russa Ravel scrisse quel brano immortale che è il Boléro, che sarà interpretato al Nouveau da Eleonora Abbagnato.
Pelliconi è main partner della Stagione Danza 2025 del Teatro Comunale di Bologna. «Siamo entusiasti di essere il main partner della Stagione Danza 2025 del Teatro Comunale di Bologna – dice Marco Checchi, Amministratore Delegato di Pelliconi – Questo progetto incarna la nostra dedizione all’eccellenza, all’innovazione e alla promozione dei talenti sia internazionali che nazionali. Siamo convinti che l’arte e la cultura siano potenti strumenti di connessione e ispirazione, e siamo felici di sostenere una rassegna che offre al pubblico spettacoli di altissima qualità e creatività. La danza, con il suo linguaggio universale, rappresenta i valori di innovazione, passione e apertura che condividiamo in Pelliconi. Sostenere iniziative come questa significa contribuire alla diffusione della bellezza e dell’arte, elementi essenziali per la crescita culturale e sociale della nostra comunità».