IDENTITÀ DA DECOSTRUIRE, ALTERITÀ DA ACCOGLIERE, LINGUAGGI DA REIMMAGINARE, FUTURI DA COSTRUIRE: TORNA A BOLOGNA DANZA URBANA
In programma dal 3 al 7 settembre la 29ma edizionedel primo festival italiano dedicato al rapporto tra danza e spazi urbani. Grandi nomi – Salvo Lombardo, Fabrizio Favale, Panzetti/Ticconi – e Nuovi Sguardinella sezione dedicata ai talenti emergenti della coreografia internazionale contemporanea, come Ofelia Balogun e Nagga Giona Baldina.
Tra ex chiese, parchi, piazze la danza invade la città.
30 gli appuntamenti in programma in vari luoghi di Bologna, dalle piazze del centro a luoghi come le ex Chiese di San Mattia e San Barbaziano fino alla collina, con gli appuntamenti nel Parco di Villa Ghigi.
14 i titoli, di cui 7 prime assolute, un’anteprima e un’esclusiva – Birdsong di Salvo Lombardo e The Nothing Island di Fabrizio Favale. Tra le prime, anche quelle dei giovani danzatori e danzatrici che animano la sezione Nuovi Sguardi, novità di questa edizione, con i danzatori libanesi Christophe Al Haber e Samer Zaher e gli italiani Nagga Giona Baldina e Ofelia Balogun. I primi due, in Italia grazie alla collaborazione con la rete Solidarity in Motion, di cui fanno parte 15 realtà italiane, che si occupa di supportare giovani artisti provenienti da contesti critici e zone di guerra, porteranno poi in tournée in Italia il loro spettacolo, da Milano a Torino a Roma. Nagga Giona Baldina e Ofelia Balogun, nati in paesi con un trascorso coloniale, portano nella loro danza lo sguardo delle nuove generazioni sull’eredità e la memoria di un passato di drammatica attualità, grazie alla collaborazione con la rete Yekatik 12-19 febbraio, che da anni opera una riflessione sulla storia coloniale italiana per promuovere un processo di rilettura critica.