Goldberg-Variationen è uno dei lavori più acclamati di Heinz Spoerli, una coreografia ideata su musica di Bach che si traduce in un susseguirsi di movimenti molto ricchi, variati ed armoniosi che tentano di raccontare “questo passarsi accanto e questo stare insieme nella vita”.
Un lavoro che mette in risalto le qualità di una compagnia e dove il corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano dimostra di essere in grado di eseguire tecnicismi elevati come poche altre compagnie al mondo riescono a fare.
C’è un unico neo nella bella serata di ieri: la sala ha parecchi posti ed interi palchi vuoti.
Quale è la causa? Possiamo solo fare delle supposizioni. Manca all’appello il mitico Bolle? La coreografia è poco conosciuta (da noi è al suo debutto anche se si è già vista più di 20 anni fa in Germania, Svizzera, Francia)? Se non c’è la musica di Tchaiskovsky non piace? Difficile a dirsi ma sicuramente il prezzo del biglietto non aiuta. Non esiste teatro al mondo che chieda un tale esborso di soldi per un posto in platea o sui palchi. Siamo d’accordo, stiamo parlando del Teatro alla Scala, il teatro più prestigioso al mondo, ma al giorno d’oggi questo costo, anche per i più appassionati, è troppo alto. Lungi dal venire a fare i conti in tasca al consiglio di amministrazione ma certo è che, partecipare ad una serata di così alto livello artistico attorniati da così tante poltrone vuote, disorienta e non rende onore al faticoso lavoro dei ballerini e di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo spettacolo.
Goldberg-Variationen Ph. Brescia-Amisano |
Forse questo teatro dovrebbe iniziare ad accorgersi come l’offerta rispetto alla domanda del consumatore si stia evolvendo in tutti i settori. E’ innegabile che la vendita on line stia aumentando e si stia espandendo velocemente superando qualsiasi aspettativa.
Anche il biglietto per il balletto può essere acquistato tramite internet ma ciò non toglie che si seguano le logiche del mercato del web.
Oggigiorno il prodotto di una stessa azienda è offerto su vari siti con prezzi più o meno competitivi. I beni di lusso sono un esempio: il vestito del famoso stilista non è solo venduto nella boutique che sta nella via esclusiva ma lo si trova pure on line, su più siti e spesso con il prezzo scontato. Ci sono marche di scarpe per le quali i ragazzini hanno una vera e propria venerazione, che raggiungono prezzi esorbitanti dovuti all’alta domanda; avviene anche che l’azienda di quella stessa scarpa, dal prezzo esorbitante e dunque inaccessibile , decida di immettere nel mercato alcuni esemplari al prezzo di base facendo sì che ad un certo giorno ed ora scatti la vendita limitata per cui, in pochi minuti, le scarpe inarrivabili sono comunque aggiudicate ai pochi fortunati che si sono appostati davanti al computer il giorno giusto al momento giusto pagando il prezzo giusto. E’ questa la nuova borsa. E’ la legge del mercato, il mercato di oggi.
Forse anche il teatro scaligero dovrebbe iniziare ad analizzare questo tipo di meccanismo e provare ad accettare la legge della domanda/offerta, non dico per cambiare l’offerta (mai e poi mai!), ma per trovare una più efficace risposta alle richieste di mercato.