COMMON CLOUD Tecnologie Corpi Democrazia
16-17 settembre, Palazzo Te, Mantova
30 settembre, Anteo Palazzo del Cinema, Milano
COMMON CLOUD. Tecnologie Corpi Democrazia è un progetto dedicato alla ricerca e alla divulgazione dei linguaggi digitali come strumento di creazione di modelli di partecipazione e di cittadinanza attiva.
Il 16 e 17 settembre il progetto arriva a Palazzo Te a Mantova con due giornate per riflettere sul potenziale delle tecnologie in ambito culturale e artistico.
Il 30 settembre a Milano l’incontro l’artista Hito Steyerl sarà invece occasione per riflettere sui possibili scenari di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e sul suo impatto sulla nostra vita.
COMMON CLOUD. Tecnologie Corpi Democrazia è un progetto di incontri, laboratori, performance,residenze legato alla ricerca e alla divulgazione dei linguaggi digitali che vede al centro della riflessione l’impatto e il potenziale delle tecnologie nella creazione di modelli di partecipazione e di cittadinanzaattiva.
Particolare attenzione è rivolta alle arti performative e visive, attraverso una speciale attenzione alle modalità in between, ossia sulla soglia tra reale e virtuale, tra on e off-line, tra remoto e presenza.
Cinque territori, Milano, Gallarate, Mantova, Lodi e Verbania, e altrettanti centri culturali si uniscono dando vita a un hub transterritoriale, volto alla produzione di nuovi contenuti digitali. Attraverso azioni di empowerment dei territori, il progetto mira ad attivare percorsi di alfabetizzazione digitale e digital citizenship, ripensando il dispositivo tecnologico come strumento di prossimità.
Il 16 e 17 settembre il progetto arriva a Mantova nella prestigiosa sede di Palazzo Te con due giornate di talk e lecture per condividere i percorsi svolti nella prima fase di COMMON CLOUD. Si focalizzerà la discussione sul ruolo delle tecnologie nelle pratiche culturali e artistiche e sul loro potenziale come strumento a disposizione delle istituzioni culturali nella relazione e attivazione dei territori.
A partire dalle riflessioni nate nell’ambito della Scuola di Palazzo Te, quest’anno dedicata alla Conservazione Digitale col titolo Recording Giulio Romano: Shape & Surface, incentrata sulla formazione alle nuove tecnologie digitali come strumento di conservazione, studio e divulgazione del patrimonio culturale in un percorso di collaborazione tra Factum Foundation e ARCHiVe (Analysis and Recording of Cultural Heritage in Venice), si rifletterà sulla trasformazione del concetto di patrimonio e della sua conservazione e trasmissione attraverso gli strumenti innovativi a disposizione di musei, teatri, spazi culturali negli ultimi anni.
Sarà affrontato il tema della partecipazione culturale, delle comunità e delle community tra in e off line, riportando l’importante azione di mappatura del territorio realizzata da Fondazione Palazzo Te sui gap tecnologici culturali e generazionali nell’ambito del progetto.
Le due giornate sono inoltre occasione di riflessione sulle nuove estetiche nell’ambito della performance, sull’impatto delle tecnologie nella trasformazione degli immaginari e dell’esperienza estetica attraverso lo spettacolo di Ariella Vidach-AiEP ConTEmporanea, proposto in chiusura domenica dalle 17 alle 19 nelle sale di Palazzo Te. Una performance di danza phygital (fisica e digitale) che sviluppa una connessione in tempo reale, estendendo al mondo e alle visioni digitali la rete collaborativa già costituita tra i performer collocati nelle sale di Palazzo Te. Un grande tableau visualizzerà le coreografie dislocate e interconnesse per realizzare un’opera dinamica in divenire, unitaria ma multipla, proiettata in contemporanea alle azioni dei performer in una sala di Palazzo Te
COMMON CLOUD proseguirà poi all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano il 30 settembre all’interno di ArteVisione, progetto promosso da Careof a sostegno della creatività e della produzione artistica in ambito video, con l’incontro con l’artista e saggista tedesca Hito Steyerl. In un’epoca in cui il mondo dell’arte resta a bocca aperta davanti alle prime “opere d’arte” realizzate dall’Intelligenza Artificiale e ne legittima la presenza sul mercato, Steyerl mette in discussione le varie applicazioni dell’IA. Libere da questioni morali o da un antiquato quadro giuridico, le grandi aziende sviluppano, spesso insieme all’industria bellica, tali tecnologie in base ai propri interessi economici, lasciando la società all’oscuro di un dibattito che ne sta già modificando le condizioni di vita. Seguendo il percorso tracciato da autori come Jules Verne o Philip K. Dick e facendo anche riferimento all’operato di Leonardo da Vinci, Steyerl si fa portavoce di un futuro su cui invita tutti a riflettere.