Torna al Teatro Carcano il Balletto del Sud, questa volta per allietare le feste di fine anno con LA BELLA ADDORMENTATA, uno dei titoli di maggior successo del suo repertorio. Programmato in importanti teatri e festival sia in Italia che all’estero, lo spettacolo di Fredy Franzutti, oggi uno dei coreografi più noti nel panorama nazionale, ha raccolto ovunque grandi consensi di pubblico e di critica per l’ambientazione originale, la brillante realizzazione delle scene più festose e l’accuratezza dell’esecuzione.
Nell’edizione “classica” di Marius Petipa, la trama del balletto si rifà a La belle au bois dormant di Charles Perrault, che si ispirò a sua volta alla novella Sole, Luna e Talia dello scrittore campano Giambattista Basile. Per la sua versione, che ha debuttato nel 2000, Franzutti ha scelto di rifarsi in maniera più articolata al racconto di Basile, ambientato nel Mezzogiorno d’Italia. Riportare l’azione nel luogo d’origine, il Sud del nostro Paese, ha permesso a Franzutti di inserire nella trama una precisa connotazione di carattere storico e folklorico, ovvero la sostituzione della puntura del fuso con il morsodella tarantola salentina. La Principessa Aurora è quindi una fresca fanciulla mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Saranno le arti magiche della zingarella Lilla e il bacio d’amore di un principe-antropologo sulle orme della leggenda a destarla dal suo sonno centenario.
Sul palco, insieme all’ottima e numerosa compagnia, gli elegantissimi e virtuosi Nuria Salado Fusté e Carlos Montalvan, già applauditi in Carmen l’anno passato.
“La Bella Addormentata – spiega Franzutti – è la fiaba che preferivo da bambino e che tuttora considero la fiaba per eccellenza. Nel realizzarne una mia versione ho voluto avvicinarmi allo spirito leggero della storia e insieme ho fatto sì che la fiaba stessa si avvicinasse a me e al mio mondo, nel modo più diretto e concreto: cronologicamente e geograficamente. Ho quindi ambientato La Bella Addormentata nel Salento e racconto, con la storia di Aurora, il tempo dei miei nonni, di mia madre, il mio tempo.”
Al Teatro Carcano di Milano
da sabato 29 dicembre 2018 a martedì 1 gennaio 2019