Si apre martedì 30 gennaio 2018 alle 21 la stagione ModenaDanza al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” con la compagnia francese Käfig impegnata in due pièce coreografiche per dieci danzatori di Rio de Janeiro, dal titolo Correria e Agwa. Firma i brani il coreografo Mourad Merzouki, fondatore e direttore della compagnia. Käfig, che significa gabbia, sia in tedesco che in arabo, è anche il titolo della pièce che Merzouki presentò nel 1996 al concorso “Rencontres urbaines de la Villette”, seguito da un grande riconoscimento da parte di pubblico e critica. Ma è il 1998 che vede l’affermazione della compagnia con Récital, incontro tra hip hop e musica classica, e che porta a una tournée internazionale di tre anni in oltre 40 Paesi, che ad oggi ha oltre 400 repliche all’attivo e che è entrata nel repertorio di altre compagnie. Dal 1996 Merzouki rinnova il linguaggio dell’hip-hop provocandolo, svincolandolo dal suo significato meramente sociale per portarlo sulla scena, con una grande diversità coreografica, scenografica ed estetica. Käfig è, attualmente, una delle più importanti compagnie di hip-hop in Francia e s’impone per uno stile unico, nutrito di uno spirito d’apertura verso altri linguaggi coreografici e artistici. Lontano da tutti gli stereotipi sociali e senza rinnegare le proprie origini, la Compagnia ha permesso all’hip-hop di andare alla conquista di un pubblico eterogeneo, così come eterogenei sono tra loro gli stessi ballerini. Dal 1996 anno della fondazione, sono state presentate 27 nuove creazioni in oltre 700 città. In oltre vent’anni di attività la Compagnie Käfig ha realizzato più di 3.000 spettacoli in 60 Paesi davanti a oltre un milione di spettatori. Nella stagione in corso sono in tournée cinque diverse produzioni.
Il progetto di questo spettacolo nasce dall’incontro con giovani danzatori di Rio de Janeiro avvenuto alla Biennale Danza di Lione nel 2006. Ne sono nate due coreografie, applaudite nel corso di oltre 300 rappresentazioni in teatri di tutto il mondo fra i quali il Kennedy Center di Washington e la Grande Halle de La Villette di Parigi.
In Correria, che significa «corsa» in portoghese, i dieci interpreti brasiliani non smettono mai di correre. Corse circolari, sfrenate e febbrili, contro tutti e contro tutto. In senso antiorario, corse contro il tempo, contro gli elementi, con la faccia al vento. Sul ritmo indiavolato delle percussioni i giovani danzatori, direttamente dalle favélas di Rio, corrono e mostrano che non hanno freddo agli occhi di una società dove corriamo sempre ma senza mai sapere verso dove. Giocano contro il ritmo, si divertono ad alternare accelerazioni, decelerazioni e lentezza. La seconda parte, Agwa, significa «acqua» in portoghese. Con i torsi nudi e indosso solo bermuda colorati, gli interpreti celebrano l’acqua, la pioggia, la vita attraverso un felice rituale. All’apertura del sipario la scena è punteggiata di calici in plastica trasparente. Persistendo nella dinamica della circolarità i danzatori si intrufolano, in maniera acrobatica ma non senza abilità, attraverso i colori dei bicchieri traslucidi. Accompagnati da musica tzigana trascinante, gli interpreti eseguono la stessa ricetta sperimentata in Correria: mescolanza di stili e prodezza tecnica.