Si è conclusa sotto il diluvio la serata Roberto Bolle and Friends andata in scena ieri sera all’Arena di Verona, dove quest’anno ricorrono cento edizioni del Festival.
Guarda il video di Bolle che danza sotto la pioggia ed ascolta i commenti di alcuni tra gli spettatori presenti.
Sono una delle poche persone al mondo (insieme a qualche altro centinaio presenti ieri sera a Verona) che ha avuto il privilegio di vedere danzare Roberto Bolle sotto la pioggia, un evento unico ed irripetibile.
La serata Roberto Bolle and Friends si è aperta con Alma porteña di Massimiliano Volpini, interpretata dal padrone di casa e Nicoletta Manni, prima ballerina del Teatro alla Scala. La musica di Astor Piazzola, accentuata nel ritmo dal violino solista Alessandro Quarta, ci riporta alla danza ballata nei barrios di La Plata (Argentina), ma i passi di questi meravigliosi ballerini poco hanno a che fare con l’anima del tango che vuole la coppia ballare costantemente abbracciata in un susseguirsi di passi intrecciati estremamente sensuali.
Il palcoscenico si infuoca subito dopo con Madoka Sugai (Hamburg Ballet) ed António Casalinho (Bayerisches Staatsballet) che dimostra avere un innato talento per i salti en l’air en tournant protagonisti di Le fiamme di Parigi (coreografia Vasilij Vainonen).
Successivamente Melissa Hamilton, viene accolta sulla scena con un lungo applauso, dimostrando che la danza in TV lascia il segno e crea notorietà (la prima ballerina del Royal Ballet è stata vista in Rai nelle varie edizioni di Danza con Me -programma televisivo di RobertoBolle): è indubbio che il pubblico ormai riconosce ed apprezza questa grande artista. La bionda ballerina danza sulle punte Infra di Wayne McGregor accanto a Bolle in un meticoloso intreccio di linee sinuose disegnate con gambe e braccia lunghissime.
A Verona, la città dell’amore, non poteva mancare il passo a due di Romeo e Giulietta interpretato da YasmineNaghdi e William Bracewell (entrambi del Royal Ballet) applauditi ad ogni presa e gesto appassionato.
Segue il brano e l’interpretazione, forse la più amata dal pubblico di ieri sera, Les Indomptés, coreografia di Claude Brumachon ripresa da Benjamin Lamarche. Roberto Bolle e Toon Lobach (International Guest) si muovono sulla musica di Win Mertens l’uno accanto all’altro, vestiti entrambi con un paio di jeans, una coreografia che richiama movimenti ancestrali, quasi sempre eseguiti all’unisono come a voler proteggersi vicendevolmente. Una coreografia intensa che mostra un duo maschile non per forza sensuale ma sicuramente seducente.
La serata prosegue senza alcun intervallo (come invece era previsto da programma, visti i lampi che si moltiplicano in cielo) con la coppia, prossima alle nozze, Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni ne Il Corsaro, versione Petipa. Vedere danzare un classico del repertorio su un palcoscenico enorme come quello dell’Arena fa sempre un certo effetto poiché non si può non notare la difficoltà per il danzatore di riuscire a calcare la mostruosa superficie con lunghi salti in maneggio.
La pioggia arriva sulla Carmen di Amedeo Amodio con la coppia Bolle-Hamilton e molti del pubblico abbandonano le scalinate: peccato perché è una bellissima coreografia che non siamo più abituati a vedere da queste parti.
Lo spettacolo viene interrotto e ripreso mezz’ora dopo con « I » di Philippe Kratz, bellissima coreografia interpretata dai bravissimi Casia Vengoechea (International guest) e Toon Lobach. Ma subito dopo ancora pioggia e ancora interruzione.
Verso le ore 23, nonostante i lampi ed alcune gocce, viene annunciata la ripresa del Gala. Gli spettatori, ammassati sotto le antiche mura dell’arena, non possono credere che si possa danzare il prossimo pezzo in programma, ossia Don Chisciotte: troppo pericoloso, si rischia di scivolare e di farsi male. Siamo ancora stipati sotto l’arcata principale e sentiamo la musica in lontananza, ci affrettiamo quindi a raggiungere la platea per vedere di che cosa si tratti. Non siamo tantissimi, la pioggia è battente e quelli seduti in platea sono quelli che sono riusciti a rimediare i poncho di plastica venduti dalle maschere del teatro. Ci sono comunque anche qua e là alcuni spettatori che assistono impietriti fradici di pioggia. Lo spettacolo è da brividi: al centro della scena infinita c’è la nostra Étoile, quella che ha saputo farsi amare dal mondo intero che, sferzato dalla pioggia incalzante, danza la coreografia di Mauro Bigonzetti accanto ed insieme ad un gigantesco globo. Danza perché lo vuole sta sera più che mai, per il pubblico adorante, perché la danza per Roberto è tutto ed è alla fine un trionfo.
Per noi è un momento magico, unico; siamo ancora increduli di averti visto così: nudo e bagnato continuare a danzare come se niente fosse. Di te sappiamo tutto, quasi tutto, ma questa nuova esperienza, le emozioni all’Arena di Verona sotto la pioggia ed i tuoni ce le devi raccontare.
I commenti degli ascoltatori saranno on line domani. Stay tuned!