Ieri sera al Teatro alla Scala abbiamo assistito alla Serata Stravinskij diretta dal grande Zubin Mehta.
Pochi gli applausi dedicati a Petruška che mancava dal palcoscenico scaligero dal 1997 quasi a fare sospettare che il pubblico di oggi non apprezzi più la poesia di un balletto che sembrerebbe rivolgersi per i ruoli dei personaggi principali (tre marionette: Petruska, la bambola, il moro) ai giovanissimi e che racconta la gestualità della gente nella piazza di S.Pietroburgo ai primi del ‘900. Pare non venga colto il messaggio che all’epoca Fokine (rompendo con la tradizione dei balletti imperiali) volle trasmettere attraverso i suoi interpreti, cioè l’affermazione del proprio io nei confronti di chi detiene il potere e tenta l’annichilamento per mantenere la propria posizione di privilegio.
Molto apprezzato invece Le scare du Printemps di Gen Tetley dove la coppia Toppi-Corrado, affiancata da Sutera, ha dato il meglio in termini espressivi e (ed è caso di dirlo) di resistenza fisica!
applausi a fine spettacolo: in prima fila Zubin Mehta, Virna Toppi e Gabriele Corrado |