E’ andata in scena ieri sera al Teatro Elfo Puccini di Milano Silent Legacy, creato da Maud Le Pladec, artista attualmente alla guida del Centro Coreografico Nazionale d’Orléans.
Questo lavoro si basa sulla danza Krump, nata alla fine del secolo scorso nei ghetti neri di Los Angeles in un contesto socio-politico violento. Difficile descrivere questo tipo di danza fatta di liberi movimenti decostruiti, velocissimi ed al contempo pausati, dove ogni zona corporea è utilizzata per fare vibrare emozioni. In scena una bimba prodigio, Adeline Kerry Cruz, che interpreta in maniera strabiliante il linguaggio del Krump trasmettendo, sul ritmo forsennato della musica composta dalla dj Chloé Thévenin, una danza sentita e viscerale, di appartenenza. Ci vuole sensibilità ed uno stadio emozionale superiore per trasmettere il senso di questa danza intensa. Ecco quindi che il viso tenero di bambina si trasforma in maniera cadenzata in un volto arrabbiato, cattivo, che amplifica il movimento.
Sale sul palco il suo mentore Jr Maddripp, un gigante di colore, quasi a volerla scalzare dalla scena (o sfidare come avviene nelle “battles” della danza Krump) muovendo platealmente i pettorali ad una velocità mai vista, segno di una certa emancipazione della danza che a Maud Le Pladec interessa mettere in evidenza.
Nel dialogo con Adeline si inserisce Audrey Merilus che via via prende per se tutta la scena e rimane sul palcoscenico in un assolo infinito muovendosi in lungo ed in largo con movimenti morbidi ed ampi padroneggiando le diverse tecniche apprese della danza contemporanea; movimenti che potrebbero sembrare ripetitivi ma che in realtà si susseguono ed evolvono con impercettibili nuovi dettagli. Questo assolo così diverso dal precedente sembrerebbe voler quasi ammorbidire i sensi dopo quanto visto coi due danzatori di Kramp in precedenza. Un invito a lasciarsi andare in questa ricerca sociologica di genere, di tradizioni di cultura della danza, di legacy. La bambina prima e la donna poi, due generazioni, due traiettorie che sembrano viaggiare lontane tra loro ma che rivelano un possibile legame. Adeline, Audrey insieme per trasmettere qualcosa di nuovo, un’eredità silenziosa.
Molti gli applausi finali ed una bimba che, dopo ripetute uscite richiamata dal pubblico, salta giù dal palco, attraversa correndo i gradini fin su in cima alla platea ad abbracciare suo nonno.