Ieri sera è andato in scena al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena il Romeo e Giulietta di Davide Bombana con il corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo.
Questa versione di Romeo e Giulietta, che nasce dalla tragedia di William Shakespeare su musica di Prokofiev, prende spunto da un’altra storia d’amore divenuta tristemente famosa durante la guerra serbo-bosniaca. Le vite dei due giovani amanti veronesi, appartenenti a due famiglie influenti e perennemente in contrasto tra loro come i Montecchi ed i Capuleti, si intrecciano quindi con quelle più recenti (raccontate dal giornalista Kurt Schork per l’agenzia Reuters) di Bosko ed Admira che, a causa della propria differente religione (serbo lui e musulmana lei), nel pieno della Guerra dei Balcani, decisero di scappare da Sarajevo ma finirono entrambi ammazzati da un cecchino nei pressi del ponte di Vrbanja. La morte di Admira ricorda quella di Giulietta che, seppur solo ferita, si trascina sul corpo esanime del suo amato lasciandosi morire.
Davide Bombana prende spunto da questi elementi per mettere in scena una storia molto attuale, che tocca un tema corrente che è quello atavico delle contrapposizioni tra culture, tra religioni, che diventano lotte e guerre dilanianti tra mondi che non riescono più a dialogare. E così neanche l’amore dei due giovani amanti può purtroppo sopravvivere a tutto l’odio che si viene a creare tra i versanti opposti.
I ballerini del Teatro Massimo di Palermo , che avevano già danzato questo balletto a porte chiuse a causa della pandemia, si muovono fluidi sul palcoscenico modenese attraverso il linguaggio di Bombana che è schietto e deciso nei contrasti tra le due culture messe a confronto ma che si ammorbidisce con movenze soavi nei momenti di spensieratezza e dell’amore.
I costumi di Santi Rinciari evidenziano quanto l’abito rifletta le diversità culturali. Nello specifico: da una parte l’abito grigio e cravatta, dall’altra i vestiti morbidi dai colori diversi. Elemento di netto contrasto tra le due culture: l’hijab. Il copricapo musulmano viene però utilizzato dal coreografo come segno di appartenenza piuttosto che di intransigenza. Giulietta ama il suo copricapo e ha dei dubbi nel deporlo prima di darsi al suo amato. Ma anche se poi si unisce a lui che è di un’altra religione non significa che rinneghi il suo credo. Più semplicemente sia Romeo che Giulietta lasciano le ideologie fuori dalla camera da letto. Il passo a due che ne consegue risulta di una toccante sensibilità e delicatezza. I ballerini quasi nudi in scena si amano e si intrecciano nel bianco candore di un enorme lenzuolo quasi a suggellare quanto di più naturale e bello sia l’attrazione fisica tra due giovani innamorati.
La coreografia di Davide Bombana fu accolta con grande successo di pubblico e ricevette il premio Danza&Danza per la migliore produzione italiana nel 2015.
Tanti gli applausi anche ieri sera da parte del pubblico che è stato particolarmente caloroso con Andrea Mocciardini (Romeo), Francesca Bellone (Giulietta), che ha dato prova di grandi qualità espressive, e Yuriko Nishihara (amica di Giulietta), eccezionale nell’esprimere con la flessuosità del corpo i sentimenti della vera amicizia.