Martedì 17 aprile 2018 alle 21 va in scena in prima italiana per ModenaDanza al Teatro Comunale Luciano Pavarotti El amor Brujo (L’amore stregone), storica coreografia dedicata al flamenco e alla cultura andalusa, nell’interpretazione del Balletto di Victor Ullate, una delle principali compagnie spagnole.
Nato nel 1915 come gitaneria in cui si fondono canto, recitazione e ballo, al tempo utile per esaltare l’eclettismo della celebre bailaora Pastoria Imperio, e trasformato dieci anni dopo in un vero e proprio balletto per due nomi leggendari del baile come Antonia Mercé (la Argentina) e Vincente Escudero, El Amor Brujo è entrato nella storia del teatro musicale moderno soprattutto per la magnifica partitura di Manuel de Falla, che conferì una lussureggiante ricchezza timbrica e una dignità sinfonica alle melodie del folclore gitano, cui aumentò l’impatto espressivo esaltando soprattutto il fascino misterioso dei rituali pagani in brani come la famosa danza ritual del fuego. Al centro del dramma, un vero e proprio ministero magico cui si sottopone la gitana Candelas per liberarsi dalla persecuzione dello spettro dell’antico compagno morto in un duello, che tornando a tormentarla le impedisce di amare liberamente Carmelo.
ph. Stephane Martinez |
Nell’attuale messa in scena di Ullate, che riprende questo titolo dopo una prima versione firmata nel 1994, è sottolineato proprio l’aspetto magico e misterioso: la coesistenza e la continua necessità di contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti, l’angoscia di chi deve elaborare il lutto per proseguire nella propria vita e le superstizioni che alimentano le credenze legate al mondo dei revenants. Per ribadire da un lato la sua meravigliosa dipendenza dalla cultura gitana, ma dall’altro l’universalità del sentire che attraversa la vicenda, Ullate ha elaborato una partitura musicale nella quale De Falla si fonde con le moderne musiche dark ambient degli svedesi In Slaughter Natives. Lo stile del Ballet Víctor Ullate rivendica un legame fortissimo con la scuola classica ma anche con l’identità ispanica attraverso una tecnica originale che ha fuso e combinato con successo i due universi della danza.
Nato a Saragozza nel 1947, Víctor Ullate è considerato il ballerino spagnolo che nel corso della carriera ha avuto maggior visibilità internazionale. Nel 1965 è entrato a far parte de Ballet du XXe siècle, dove è rimasto per quattordici anni raggiungendo l’apice del successo nel 1978, quando Béjart creò appositamente per lui il balletto Gaité parisienne, opera autobiografica nella quale Ullate interpreta il ruolo dello stesso coreografo francese.
Nel 1983 ha creato una propria scuola, il Centro de Danza Víctor Ullate, dove si sono formati numerosi interpreti divenuti étolie nelle più importanti compagnie del mondo e da cui è nato nel 1988 il Ballet Víctor Ullate. Fin dalla sua fondazione, la compagnia è stata riconosciuta come la prima compagnia di danza privata in Spagna di livello internazionale, nonché unico ensemble spagnolo associato alla scuola di Víctor Ullate