Il 31 luglio torna la Danza al Vittoriale degli Italiani con una prima assoluta, d’Annunzio Secrets, dedicata a Mara Galeazzi, già Principal al Royal Ballet di Londra.
Specchiata nelle magiche acquea del lago di Garda rivivrà la passione di Ida Rubinstein e Gabriele d’Annunzio sulle note di Debussy e Ravel.
Danza e Moda sulle note di Debussy e sul Bolero di Ravel
Siamo al Vittoriale, ma socchiudendo gli occhi immaginiamo di essere a Parigi, in un’ora del tramonto prossima all’inizio degli spettacoli dei Ballet Russes, che tanto hanno animato la vita parigina nel secondo decennio del Novecento. Guardiamoci attorno, possiamo forse scorgere d’Annunzio e Debussy incantati dalla danzatrice Ida Rubinstein. Si sta esibendo in Cléopâtre e loro ammirando le sue movenze, anche androgine, ne sono ancora più convinti: Ida sarà la protagonista del Martyre de Saint Sebastien che di lì a poco prenderà forma in musica e in versi.
Le note di Claude Debussy, che risentono della poetica impressionista di quel periodo, questa sera al Vittoriale sono le prime ad avvolgere Ida Rubinstein, danzatrice, idolo e amazzone, ma soprattutto mecenate di sé stessa e dei suoi amici. Per lei la Danza era l’occasione di esprimere la sua femminilità come affermazione di una nuova e diversa visione della donna.
Il coreografo Matteo Levaggi ne coglie oggi la sua essenza e la coniuga a quella di Vaslav Niijnsky, che fu partner di Ida per Cléopâtre e per Shéherazade, presentando qui una versione più sfaccettata del mitico fauno, reso dolcemente erotico dalle note di Debussy.
Sono anni, quelli francesi del primo Novecento, dove un fil rouge di grande potenza emozionale lega d’Annunzio a Debussy, a Ida Rubinstein a Ravel. Si uniscono per amore, per amicizia, per affinità creative, tutti ne traggono ispirazione per le loro opere.
Ravel, per il quale Ida sentì forse l’affetto più profondo e amicale, curandolo sino alla morte, irrompe con le sue ipnotiche note, e grazie a Levaggi, si trasformano in un nuovo linguaggio coreografico assorbendo le istanze jazz, che Ravel aveva apprezzato al loro esordio.
La Moda, che tanta importanza e attenzione ebbe in quegli anni, dalla realtà sobria di Chanel alla teatralità fantasmagorica di Bakst e di Benois e alle scelte audaci e sovrabbondanti di Ida, è qui reinterpretata da Federico Sangalli, che ne trae l’essenza del Novecento e del Liberty, portandola nella storia di oggi.
A impersonare il complesso e passionale ruolo di Ida Rubinstein sarà la già Principal del Royal Ballet Mara Galeazzi.
Accanto a lei, i due neodiplomati 2022 dell’Accademia di Ballo del Teatro alla Scala, Lorenzo Lelli e Vincenzo Romano, che hanno avuto un successo personale in Largo, di Matteo Levaggi, rappresentato al Teatro alla Scala.
Aurora Marsotto, scrittrice e giornalista, ha scritto il Concept di questo spettacolo che si appropria dell’Anfiteatro del Vittoriale, per riconsegnare a d’Annunzio, i suoi amori, le sue amicizie, e i segreti di quell’emozionante soggiorno parigino che ispirò parte della sua produzione artistica.
A precedere lo spettacolo e solo il 31 luglio, presso il Museo del Vittoriale si terrà un’anteprima della mostra su Ida Rubinstein a cura di Sonia Schoonejans.
Quando D’Annunzio la vide in scena, fu subito sedotto dal suo talento di tragica e dal suo fisico, che era un insieme di regina Nefertiti e mosaico di Torcelli. Tra loro nacque un’amicizia e una passione. Il programma di questa anteprima prevede un documentario di 45 minuti e una visita guidata alle fotografie esposte.