Al via la tournée estiva della compagnia GRUPPO e-MOTION. La regista e coreografa Francesca La Cava propone al pubblico GIRUGIRU, ultimo progetto coreografico realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila.
La performance andrà in scena in Italia e all’estero nell’ambito di numerosi festival dedicati alla danza contemporanea: mercoledì 3 luglio lo spettacolo sarà ad Acqui Terme (Al), nell’ambito del Festival Internazionale di danza Acqui Palcoscenico – Be in side (Chiostro del Duomo – ore 18:30); il Festival Dissidanse Itineranse, in collaborazione con il Festival di Letteratura Lektos, ospiterà la compagnia sabato 6 luglio a Bastia, incantevole città della Corsica (Terrazza della casa di e lingue / Sant’Anghjuli – ore 19:30).
Dopo la tappa francese si proseguirà il 18 e 19 luglio a L’Aquila nell’ambito del Festival I cantieri dell’immaginario, dove avrà luogo una masterclass a cura della coreografa Francesca La Cava (Auditorium del Parco – ore 19:00). La tournée si concluderà con due date in Germania in occasione del Festival Dance in the city: giovedì 22 agosto a Düren, Kaiserplatz (D) e venerdì 23 agosto a Herzogenrath, FERDINAND-SCHMETZ-PLATZ (D).
GIRUGIRU è un viaggio nel “viaggio” dove i performer vengono condotti con continuità in alcuni luoghi, procedendo lentamente nella medesima direzione. Esperimenti che riflettono il movimento del “procedere” dalla comunità al singolo individuo, dall’antropologia culturale alla mitologia personale, dalla drammatizzazione alla documentazione e ancora dal testo all’immagine, dall’ensemble alla performance solista.
«Attraverso la conoscenza delle memorie dei differenti miti dei paesi che si affacciano sul mare, ricerchiamo e sperimentiamo un sincretismo culturale acentrico ed eccentrico – dichiara la regista Francesca La Cava – in cui rientrano, nella loro eterogeneità, tutti i fenomeni umani nei quali la cultura si crea e si trasforma. In questo modo lasciamo il posto alla proliferazione dei punti di vista e alla moltiplicazione dei corpi narranti, che si delineano come spia della frammentazione della verità, di una realtà non più assoluta ma relativa e parziale».
In scena una “old dancer” rappresenta il tempo e la trasformazione. Un interprete accompagna i danzatori per tutta la durata della performance e li conduce in un viaggio verso la liberazione, esortandoli a manifestarsi liberamente e aiutandoli a predisporsi all’accoglimento della sorpresa. La danza e la musica si attraversano vicendevolmente, a volte si incontrano in sincronia gestuale e a volte emotiva, rimanendo due linguaggi indipendenti con una connessione tra loro sempre in mutamento. Due linguaggi nomadi con flussi paralleli.