Debutta in prima assoluta il 30 e 31 maggio all’Auditorium Zubin Mehta di Firenze, nel cartellone del Festival nel cartellone del Maggio Musicale Fiorentino la nuova creazione di Roberto Zappalà insieme alla Compagnia Zappalà Danza .
L’après midi d’un Faune, Boléro, Le Sacre du Printemps (trilogia dell’estasi) è un lavoro per 14 danzatori e 10 comparse. La sfida e la scommessa di questa trilogia è quella di trovare un nuovo immaginario che tenendo conto del passato, forte della maturità acquisita, personalizzi un mondo che ha già un potere evocativo immenso. Il lavoro sullo spazio è una componente fondamentale tanto che Roberto Zappalà crea un “dispositivo scenico” unico e valido per le tre composizioni musicali, che limita, amplifica, “modifica”, la danza.
Il primo spunto concettuale della creazione è ispirato ad un tragico fatto di cronaca accaduto durante una festa in una villa nella campagna romana agli inizi del 2021 sul quale si innesta un’evocazione della sequenza della festa in Eyes wide shut di Kubrick; entrambi, episodio di cronaca nera e scene cinematografiche, vengono liberamente trasfigurate dall’immaginario visivo e coreografico di Zappalà.
Ne L’après midi d’un faune, è rappresentata l’esclusione, il sentirsi estranei, il non potere o volere partecipare a una socialità forzata, quasi obbligata, ha una “via di fuga” in un erotismo sognato e vagheggiato, in parte onanistico; in Boléro, al contrario, l’inclusione, il vizio, la lussuria sono soggetti a una sessualità apparentemente libera ma in realtà sottomessa a una ritualità che prevarica sugli stessi partecipanti al rito; e, infine, ne Le Sacre du Printemps, la persecuzione e il sacrificio è collettivo e non individuale e sono parte integrante del rito che viene messo in scena.