Sabato 19 gennaio alle ore 21, come proposta crossover tra le Stagioni di Danza e Prosa 2018/2019 del Teatro Comunale di Ferrara, va in scenalo spettacolo Tango glaciale reloaded 1982-2018, riallestimento della pièce creata 37 anni fa da Mario Martone per il gruppo Falso Movimento e presentata a Ferrara nel dicembre del 1982.
Questa messa in scena – spiega la critica Marinella Guatterini – «lontano dall’essere un’operazione nostalgica, è una macchina del tempo reloaded, ovvero “ricaricata” da Anna Redi e Raffaele Di Florio su tre giovani danzattori che nel 1982 non erano ancora nati. La pièce, che fa parte del progetto
RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80-’90, dedicato alla memoria storica della nostra danza contemporanea, rappresenta un tassello molto importante di questo percorso perchè dà conto di quanto negli anni della nostra “tradizione coreografica del nuovo”, anche il teatro sperimentale, si muovesse in una direzione fisica, refrattaria a testi e parole come unici veicoli espressivi».
Lo spettacolo, che già al suo debutto negli anni Ottanta aveva riscosso un successo internazionale, è un susseguirsi di immagini e musiche pop e jazz, oltre che danze e citazioni. Come spiega Martone stesso «Tango glaciale racconta l’attraversamento di una casa da parte dei suoi tre abitanti, dal salotto alla cucina, dal tetto al giardino, dalla piscina al bagno: un’avventura domestica che si trasforma continuamente proiettandosi nel tempo e nello spazio. La meccanica visiva dello spettacolo è composta da un sistema di architetture di luce realizzato grazie al montaggio di filmati e diapositive, e permette allo spettacolo di svolgersi in dodici ambienti per dodici diverse scenografie, durante un’ora, alla media di un cambio di scena ogni cinque minuti. In questa griglia spaziale velocissima si svolge il lavoro degli attori».
Riproposto oggi, con interpreti giovanissimi nati tutti parecchio tempo dopo il debutto del progetto originale e, dunque, lontani dai riferimenti culturali di quell’epoca, Tango glaciale conferma il suo originario carattere rivoluzionario e la sua capacità di trasportare il pubblico in un viaggio poetico, tra passato e futuro, oltre le frontiere dell’immaginazione, dove si perde qualsiasi riferimento e il mondo si trasforma.