Roberto Bolle ph. Brescia-Amisano |
Con la sua grande intensità, torna alla Scala dopo cinque anni dalle precedenti rappresentazioni, a suggellare la programmazione della Stagione di Balletto 2016-2017 per sette recite, dal 23 settembre al 18 ottobre, in cui si alterneranno tre cast nei ruoli principali, con ritorni attesi e numerosi debutti tutti da seguire, per la densità interpretativa a cui i protagonisti sono chiamati.
Onegin infatti, grande storia d’amore infelice, mostra l’abilità di Cranko nel reinventare una storia scritta e narrarla in puri termini di danza, ad esempio nel gioco d’amore tra i quattro giovani protagonisti del primo atto (Tat’jana, Ol’ga, Lenskij e Onegin) e dei tre protagonisti adulti nel secondo atto (Tat’jana, il Principe Gremin suo marito e Onegin). Balletto in tre atti e sei quadri, permetterà di esaltare le peculiarità interpretative del corpo di ballo nelle danze d’insieme – quelle festose dei contadini, quelle borghesi dei signori di provincia e il gran ballo aristocratico del terzo atto – e degli interpreti principali, nei passi a due di straordinaria potenza espressiva, come nella scena della lettera del primo atto in cui Tat’jana sogna il suo grande amore per Onegin corrisposto con identica passione, così come il duello e la morte di Lenskij e il passo a due finale tra Tat’jana e Onegin, denso di ambiguità e sentimenti inespressi.
Protagonista della recita di apertura (23 settembre), delle repliche del 26 e 28 settembre e il 12 e 18 ottobre l’étoile Roberto Bolle torna a rivestire gli ombrosi panni di Onegin, giovane aristocratico annoiato dalla vita che si lascia sfuggire quello che troppo tardi riconoscerà come il vero, grande amore. Accanto a lui, per la prima volta, Marianela Nuñez, principal del Royal Ballet, alla Scala già applaudita in diversi ruoli, e che proprio al fianco di Roberto Bolle ha appena danzato Giselle come guest nella tournée del Ballo in Costa Mesa. Il 29 settembre saranno Gabriele Corrado e Emanuela Montanari a interpretare nuovamente Onegin e Tat’jana, mentre il 6 ottobre sarà l’occasione per assistere al debutto di Nicoletta Manni e Marco Agostino, per la prima volta in questi ruoli.
Debutti e ritorni anche per gli altri ruoli principali del balletto: Ol’ga e Lenskij verranno interpretati in apertura di recite da Alessandra Vassallo e (in debutto) da Timofej Andrijashenko, per poi proseguire (il 29 settembre, il 12 e 18 ottobre) con Claudio Coviello che tornerà a rivestire i panni del poeta Lenskij portando al debutto Agnese Di Clemente; doppio debutto il 6 ottobre per la Ol’ga di Martina Arduino e il Lenskij di Nicola Del Freo.
Il Principe Gremin verrà interpretato da Mick Zeni, poi da Riccardo Massimi e Gabriele Corrado.
Rappresentato per la prima volta a Stoccarda nel 1965, nella sua versione definitiva nel 1967 e a New York nel 1969, il balletto si ispira al romanzo in versi di Aleksandr Puškin scritto tra il 1823 e il 1830; alla Scala fu presentato per la prima volta nel 1993. Sul podio sarà Felix Korobov, direttore principale del Teatro Musicale Accademico Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko di Mosca, per la prima volta con il balletto scaligero, a dirigere la partitura, su musiche di Čajkovskij, senza però nemmeno una nota tratta dalla sua opera Evgenij Onegin. Affidata all’elaborazione di Kurt-Heinz Stolze, fidato collaboratore di Cranko,la scelta fu di orchestrare alcuni brani per pianoforte, alcuni dei quali tratti dal ciclo delle Stagioni, ed estrapolare alcuni momenti da poemi sinfonici quali Francesca da Rimini e Romeo e Giulietta oltre che dall’opera I capricci di Oksana o Vakula il fabbro – più conosciuta col titolo Gli stivaletti. L’assemblaggio e l’orchestrazione dei vari brani vennero concepiti in relazione alla espressività drammatica di ciascun brano, legandosi alla concezione di rendere questo balletto uno spettacolo teatrale completo.